Un grido d’allarme sulle conseguenze che il forte aumento del prezzo del gas per autotrazione, cioè gpl e metano per i trasporti, sta avendo e avrà sul tessuto economico e produttivo toscano in generale e sul distretto tessile pratese in particolare. A lanciarlo è la consigliera regionale Pd e presidente della commissione Sviluppo economico Ilaria Bugetti, che ha promosso una mozione, di cui è prima firmataria, insieme al capogruppo Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli, per chiedere al governo di intervenire quanto prima sul tema.
«In questi giorni mi sono confrontata con le imprese del distretto pratese e c’è forte preoccupazione sulla questione – ha detto Bugetti –. Si tratta di un problema che, se le istituzioni non intervengono, avrà un impatto rovinoso sulle nostre imprese, che si vedono costrette a far fronte a un aumento dei prezzi del trasporto delle merci che ha rari precedenti (si parla di rincaro del costo del gas anche del 100%), che comporterà un aggravio dei costi enorme per le aziende e, di conseguenza, impatterà anche sui cittadini e sulle famiglie – ha detto Bugetti –. Una stangata insopportabile in un momento in cui il nostro sistema produttivo ed economico, e in particolare il distretto tessile pratese, che è stato tra i più colpiti a livello nazionale dagli effetti della pandemia, ha appena cominciato a rialzare la testa dopo il periodo più acuto, durato oltre un anno, dell’emergenza sanitaria e si stava preparando adesso a fare progetti e cogliere le opportunità delle risorse in arrivo per la ripartenza, come quelle del Piano nazionale di ripresa e resilienza».
La mozione, presentata dal gruppo Pd, è stata depositato ieri all’ufficio di presidenza e sarà discussa nella seduta del Consiglio regionale di martedì prossimo, 12 ottobre.
«Chiediamo al governo di intervenire – spiega la presidente della commissione Sviluppo economico –, così come ha già fatto per il caro bollette dell’energia elettrica (per contenere i cui effetti a settembre ha stanziato 3 miliardi di euro). Il pericolo altrimenti è quello di vanificare gli sforzi e le risorse messi in campo su più fronti per la ripartenza. Sono conscia che si tratti di un problema di ordine mondiale, ma mi sono sentita in dovere di fare un atto che arrivasse sul tavolo del governo, per sollecitarlo ad indirizzare una richiesta forte all’Unione europea affinché tratti con le maggiori potenze mondiali sulla questione. Perché non si rischi che le aziende, sopravvissute con fatica e sudore alla pandemia, debbano morire per pagare il costo del gas».