18 Settembre 2021

Operaio muore schiacciato da un macchinario, nuova tragedia sul lavoro nel distretto pratese

L'incidente è avvenuto nella notte nell'azienda Alma di Campi Bisenzio. Le titolari si dicono sconvolte e pronte a sostenere la famiglia del dipendente


Nuova tragedia sul lavoro in una azienda tessile del distretto industriale di Prato. Un operaio di 48 anni, Giuseppe Siino, è morto questa notte dopo essere rimasto schiacciato da un macchinario. L’incidente è avvenuto a Campi Bisenzio all’Alma, specializzata nella produzione di moquette agugliata, una tra le aziende più note e importanti del settore.

Ancora da accertare le cause del tragico evento, da una prima ricostruzione sembrerebbe che l’uomo stesse lavorando a un rullo e abbia infilato la mano tra i due cilindri della macchina venendo così trascinato e quindi schiacciato. Immediata la richiesta di intervento al 118. Sul posto è giunta una ambulanza proveniente da Prato ma per l’operaio non c’è stato nulla da fare. Si tratta di un italiano, Giuseppe Siino, nato a Palermo e residente a Prato da molti anni. Lascia una figlia di 13 anni. L’uomo lavorava all’Alma da venti anni.

Sul luogo dell’incidente anche i vigili del fuoco, il personale dell’Asl e i carabinieri impegnati nell’accertamento delle cause di quanto accaduto.

Una prima ricostruzione la fornisce a Tv Prato Saverio Giorgetti, responsabile del reparto rifinizioni. «Il fatto è avvenuto intorno alle 21,15 – dice Giorgetti – il primo ad accorgersi dell’accaduto è stato il capoturno. Nel reparto c’è sempre molto rumore e non sappiamo se l’operaio ha chiesto aiuto. L’ipotesi è quella della morte per schiacciamento di una agugliatura che trasforma la fibra in moquette, una macchina lunga cinque metri, larga due e alta un metro da terra, due cilindri che girano. Non la definirei una macchina pericolosa, non ha lame né aghi e ha dei sistemi di protezione davanti. Lui è rimasto incastrato tra due cilindri. I colleghi lo hanno recuperato e hanno provato a rianimarlo. Può darsi che sia caduto per un malore”, conclude Giorgetti. Nessuno dunque si sarebbe accorto dell’incidente fino a che il macchinario non si è fermato, anche perché è molto rumoroso: a quel punto il capoturno è andato a controllare e ha visto il corpo del compagno di lavoro imprigionato nei rulli.

Ancora una volta il distretto tessile pratese deve fare i conti con una morte bianca, dopo i tragici fatti avvenuti nei mesi scorsi con la morte della giovane operaia Luana D’Orazio e con quella di Sabri Jaballah.

Le titolari di Alma Carla e Romina Casini si dicono sconvolte per quanto accaduto, “in questo momento di profondo dolore la proprietà e l’azienda sono vicine alla moglie e alla figlia, alle quali non faranno mancare ogni sostegno necessario anche in futuro”, si legge in una nota. L’Alma fa sapere inoltre “di rimane a disposizione degli organi inquirenti per tutti gli approfondimenti necessari a ricostruire la dinamica della disgrazia, consapevole che, da sempre, la società ha rivolto la massima attenzione ed ogni opportuno investimento per la tutela e la sicurezza dei propri lavoratori”.

 

Giuseppe Siino

 

 

L’incidente avvenuto a Campi Bisenzio è il sesto caso di morte sul lavoro in due settimane in Toscana, il terzo dall’inizio dell’anno nell’area vasta. “Innanzitutto ci stringiamo alla famiglia dell’operaio, colpita da una tragedia che lascia tutti scossi”, ha dichiarato il sindaco Matteo Biffoni. In Toscana secondo i dati dell’Inail dal 2016 al 2020 ogni settimana si è registrata una morte sul lavoro e da gennaio 2021 ad oggi 25 persone hanno perso la vita lavorando: “Numeri impressionanti, un’emergenza nazionale – aggiunge il sindaco -. Al di là dei singoli casi e delle cause sempre diverse, è evidente che serve una maggiore cultura per la sicurezza sui luoghi di lavoro”.

“È una strage senza fine, che non può essere più tollerata in silenzio. Le richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil al Governo devono essere ascoltate: servono importanti e immediati investimenti sul controllo ispettivo e sui percorsi formativi, per lavoratori e datori di lavoro.”
È la prima reazione del segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi alla notizia di un’altra vittima sul lavoro nel nostro territorio.
“Firenze, Prato, la Toscana sono state teatro di un numero intollerabile di incidenti mortali negli ultimi tempi. Non vogliamo più commentare morti sul lavoro, ripetendo ogni volta le stesse frasi, le stesse richieste, le stesse denunce. La cultura della sicurezza sul lavoro deve stare al centro delle politiche aziendali, deve stare al centro dello sviluppo civile di una società che ha le sue fondamenta sul lavoro. E non possono più essere solo parole.”

“Piangiamo un altro operaio morto sul lavoro. Inconcepibile, intollerabile, ingiustificabile, insopportabile”. Sono le parole pronunciate da Lorenzo Pancini, segretario generale della Camera del Lavoro di Prato, dopo l’ennesima tragedia in un’azienda del distretto tessile, fra Campi Bisenzio e Prato. “Il sindacato con patti e protocolli ha fatto, durante l’emergenza pandemica, un grande lavoro sulla sicurezza per consentire alle imprese di restare aperte. Cgil, Cisl e Uil Prato – chiude il segretario generale Pancini – hanno avanzato una “piattaforma unitaria” per “un patto territoriale” per “la salute e la sicurezza sul lavoro”, da sottoscrivere con le associazioni datoriali. La disponibilità c’è stata, è arrivato il momento di dare vita a quel patto, di mettere in campo misure che accrescano la sicurezza e prevengano gli incidenti”.

Di “strage senza fine, che non può essere più tollerata in silenzio” parla il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, che aggiunge: “Le richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil al Governo devono essere ascoltate: servono importanti e immediati investimenti sul controllo ispettivo e sui percorsi formativi, per lavoratori e datori di lavoro”.

Annalisa Nocenti, segretaria generale Uil Toscana, ribadisce: “Lo ribadiamo ancora una volta: servono strumenti idonei ed efficaci per condurre una battaglia che assume i contorni di una vertenza nazionale. Governo e istituzioni devono mettere in campo ogni sforzo per fermare uno stillicidio quotidiano indecente che si consuma nell’indifferenza generale”.

“Ora tutto il nostro impegno deve concentrarsi nell’interrompere questa catena di dolore”. A dirlo è il presidente della Regione Eugenio Giani scosso dopo l’incidente mortale sul lavoro avvenuto ieri sera a Campi Bisenzio dove un uomo ha perso la vita dopo essere stato trascinato nei cilindri del macchinario a cui stava lavorando. “Gli investimenti, i controlli e le sanzioni devono diventare la nostra ossessione- dice il presidente Giani- . Siamo di fronte ad un’emergenza nazionale. Dobbiamo accelerare l’impegno e arrivare a risultati concreti. Basta parole, occorre lavorare pancia a terra sulla prevenzione a tutti i livelli: assieme alle parti sociali e alle istituzioni locali, con le scuole e le aziende sanitarie, intervenendo con investimenti, controlli e sanzioni e fornendo alle imprese strumenti per investire di più e meglio nella sicurezza”

“Tutte queste perdite di vite umane ci dicono che serve assolutamente intervenire ancora con più forza, a tutti i livelli, in prevenzione, formazione e sicurezza. Le risorse da destinare a questo settore non possono essere considerate costi, ma investimenti da fare a tutela del sacrosanto diritto al lavoro, alla salute e alla vita che devono essere garantiti ovunque senza se e senza ma”, dice il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, che appena qualche giorno fa, in accordo con il presidente della commissione Sanità Enrico Sostegni, aveva annunciato la convocazione di tutti i responsabili sicurezza delle Asl in modo da aprire un focus interno alla commissione per “intervenire subito e provare a mettere fine a questa insopportabile tragedia”.