“La legge sul reddito di cittadinanza prevede l’obbligo per chi lo riceve di partecipare ai progetti utili alla collettività (Puc) svolgendo attività non retribuite. Dopo oltre un anno e mezzo dal decreto attuativo, a Prato è ancora tutto fermo. Abbiamo migliaia di pratesi percettori del reddito, perchè non viene fatto un progetto per coinvolgere queste persone per ripulire la città?”. Lo chiede la consigliera comunale del Movimento 5 stelle Silvia La Vita, che interviene foto alla mano (vedi la gallery sotto), per denunciare la situazione di degrado lungo la strada che risale la Calvana dalla salita dei Cappuccini ai Bifolchi.
“Piccoli rifiuti abbandonati ovunque, oltre a delle vere e proprie discariche. E purtroppo la situazione è la stessa in ogni zona verde della nostra città: parchi, giardini, lungo Bisenzio, colli” scrive La Vita che chiede di creare una task force di ispettori ambientali comunali che pattuglino a tutte le ore le aree più a rischio, magari coinvolgendo anche volontari. “Controlli, multe e fototrappole, più che opere di sensibilizzazione”: chiede la consigliera pentastellata, che contesta l’operato dell’assessore alla Città Curata Cristina Sanzò.
Assessore Sanzò che ribatte: “La lotta al degrado urbano è un obiettivo primario per l’amministrazione Comunale e in questi due anni di secondo mandato della Giunta Biffoni, l’attenzione è stata alta su tutto il territorio pratese e ogni zona”. Il Comune cita 2.200 interventi di controllo fino ad agosto compreso e circa mille ispezioni oltre a quasi 1.300 ragazzi coinvolti in attività di educazione ambientale ed azioni di comunicazione.
“La Polizia Municipale, insieme agli ispettori ambientali di Alia (che su richiesta dell’Amministrazione sono raddoppiati rispetto allo scorso anno) sta svolgendo un lavoro molto importante presidiando il territorio e raccogliendo segnalazioni non soltanto con finalità sanzionatorie ma soprattutto informative ed educative nei confronti della cittadinanza” afferma Sanzò.