La Procura di Prato ha chiesto il rinvio a giudizio di 29 persone con l’ipotesi di truffa aggravata nell’ambito dell’inchiesta sui presunti esami ad amici e parenti, eseguiti all’interno del laboratorio di analisi del Santo Stefano senza pagare il ticket. Secondo l’accusa, medici, infermieri e tecnici di laboratorio avrebbero favorito i propri conoscenti, garantendo loro l’accesso diretto alle prestazioni, senza seguire l’iter previsto e soprattutto senza versare il ticket sanitario, causando quindi un danno per le casse pubbliche. L’udienza preliminare è stata fissata per il 21 aprile prossimo. Nell’elenco non figura più la dottoressa Patrizia Casprini, all’epoca dei fatti direttrice del laboratorio: la sua posizione è stata stralciata dopo la richiesta di accedere all’istituto della “messa alla prova”, una formula giuridica che consiste nello svolgimento di un lavoro di pubblica utilità per poi ottenere, al termine, l’estinzione del reato. L’inchiesta, condotta dai sostituti procuratori Lorenzo Boscagli e Lorenzo Gestri, era partita nel novembre del 2018.