21 Agosto 2021

Ritorno in classe, quante incognite. Il green pass agita docenti e presidi: “Rischio caos nei controlli” VIDEO


Il protocollo firmato da governo e sindacati che impone il green pass obbligatorio per gli insegnanti e delega ai presidi il controllo ogni mattina della certificazione digitale ha subito messo in subbuglio il mondo della scuola. Perché se da un lato c’è stata un’ampia adesione alla campagna vaccinale da parte dei docenti, è altrettanto vero che c’è una fetta di no vax che dovrà effettuare una media di almeno due tamponi a settimana per potere insegnare.

E poi c’è il nodo dei controlli. Perché il garante della privacy ha vietato nelle scuole la presenza di un registro dove annotare i dati sanitari relativi al covid, e quindi i presidi, o i loro delegati, ogni mattina dovranno ripetere l’operazione di controllo della certificazione su tutto il corpo docente. Per non parlare poi delle scuole con tante succursali, come il Livi Brunelleschi ad esempio, dove si rischia di finire in un dedalo di burocrazia per gestire il green pass di tutti i professori.


La buona notizia arriva invece sul fronte delle cattedre. Rispetto al passato la procedura di assegnazione dei posti di ruolo e dei precari è in fase avanzata. Tanto che al 1° settembre tutte le cattedre dovrebbero essere assegnate. L’unica incognita è dettata dal personale aggiuntivo covid: qui il ministero non ha ancora ripartito il personale e c’è incertezza sui fondi.

Di seguito l’intervista a Stefano Pollini, preside del Gramsci Keynes e referente della rete dei dirigenti scolastici Rispo