Scomparsa Carrà, il ricordo dei pratesi che ci hanno lavorato. Simmaco: “Quella sua frase mi è rimasta nel cuore” VIDEO
Anche Prato ricorda Raffaella Carrà, la cantante, ballerina, conduttrice che ha rappresentato un pezzo della storia della televisione e dello spettacolo italiano. La showgirl è scomparsa oggi pomeriggio all’età di 78 anni. Tantissime nel corso della sua carriera, sono state le trasmissioni di successo condotte da Raffaella Carrà. A Fantastico 1991 è legata la celebre scenetta con un giovane ed irriverente Roberto Benigni che le si avvinghiò scherzosamente, prima di un monologo.
Un altro pratese, l’autore televisivo e conduttore Walter Santillo, fin dagli anni Novanta ha lavorato a lungo con la Carrà, firmando alcune trasmissioni o essendone inviato.
Sulla sua pagina twitter, Santillo ha scritto: “Non posso, non voglio crederci. Se ne è andato un pezzo di me, un pezzo importante della mia storia e della storia di tutti noi italiani. Rip ovunque tu sia adorata #RaffaellaCarrà”.
Raffella che per Walter Santillo era diventata un’amica: “Una donna di un’umanità dolcissima. La sua allegria, la sua risata contagiosa e coinvolgente non la dimenticherò mai” dice l’autore pratese.
E’ pieno di affetto anche il ricordo di un altro artista pratese, lo showman Stefano Simmaco, che nel 2015 vinse il talent “Forte, forte, forte” condotto proprio da Raffaella Carrà. Simmaco ricorda alcuni aneddoti, legati al dietro le quinte di quella trasmissione. “Raffaella odiava essere chiamata signora: quando qualcuno degli altri ragazzi la chiamava così, si arrabbiava tantissimo. Non legava con le persone che le andavano addosso; era più facile che entrasse in sintonia con chi si faceva gli affari propri. In quel caso magari era lei a venirti a cercare, come è capitato a me. Non dava tanti consigli. Ma ogni tanto mi diceva quel ‘bravo’ che faceva capire che ero sulla strada giusta. E’ stata premurosa nei miei confronti: ricordo che una volta, prima della finale, mi feci male battendo i pugni sulla sedia durante un numero. Lei si preoccupò tantissimo delle mie condizioni”.
Fino a quella frase, pronunciata da Raffaella, che a Simmaco è rimasta stampata nella testa e nel cuore.