Sono all’esame della Prefettura le domande di emersione dei rapporti di lavoro irregolari presentate lo scorso anno tra il 1° giugno e il 15 agosto, ai sensi dell’articolo 103, comma 1, del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020. In particolare, a Prato sono pervenute in totale 1.560 istanze.
Si tratta di procedure che favorendo l’emersione di categorie di stranieri “invisibili”, mirano a garantire più adeguati livelli di tutela della salute e dei diritti dei singoli e della collettività, a salvaguardia anche dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Al fine di velocizzare lo svolgimento dell’istruttoria, è stato assegnato alla Prefettura – per un periodo di sei mesi – un contingente di sette lavoratori interinali, destinato alle attività di supporto al personale dello Sportello Unico per l’Immigrazione.
Questi ultimi sono stati impiegati in tutte le operazioni previste per l’esame delle domande, dall’acquisizione di documentazione integrativa fino alla conclusione della procedura con la convocazione degli interessati, attraverso l’utilizzo dell’applicativo informatico appositamente predisposto.
Anche grazie al loro lavoro, è stato possibile sottoscrivere ad oggi 363 contratti di lavoro e sono già stati programmati, per i prossimi mesi – fino a settembre – 270 appuntamenti con altrettanti ulteriori richiedenti.
Per le restanti pratiche sono in corso interlocuzioni con le altre amministrazioni coinvolte nel procedimento, la Questura e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, anch’esse soggetti partecipanti agli adempimenti istruttori.
“Un primo bilancio sull’andamento dei procedimenti di emersione, ed in particolare sul concorso dei giovani interinali incardinati a Prato, non può che chiudersi con esito positivo” commenta la Prefettura.