9 Luglio 2021

La Gkn chiude la fabbrica di Campi Bisenzio e avvia la procedura per 422 licenziamenti


La Gkn chiude il proprio stabilimento di Campi Bisenzio e ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i propri 422 dipendenti. Lo rende noto Daniele Calosi, segretario generale della Fiom-Cgil di Firenze e Prato, secondo cui la multinazionale che produce componenti  meccanici per i motori delle auto si assume “la responsabilità di un enorme danno sociale” ed economico, “con conseguenze nefaste per tutto l’indotto”.
La notizia arriva pochi giorni dopo il 1 luglio, quando per decisione del governo è venuto meno il blocco dei licenziamenti nella maggior parte dei settori manifatturieri (escluso il tessile-moda) compreso quello dell’industria meccanica. Fra gli addetti della Gkn ci sono anche molti operai pratesi. La comunicazione dei licenziamenti da parte della società – di proprietà di un fondo inglese (acquisita dal 2018 da Melrose) con un altro stabilimento sul territorio italiano a Bolzano – è arrivata via posta elettronica certificata, senza nessun preavviso, nemmeno alla Confindustria. Proprio questa mattina l’azienda aveva messo tutti i lavoratori in Par (permesso annuo retribuito) collettivo per le ferie estive e in fabbrica non c’era nessuno.

“L’annuncio della chiusura dell’intero stabilimento GKN Driveline di Campi Bisenzio – commenta il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi – è un’altra ferita dolorosissima inferta a questo territorio, per ciò che significa in termini occupazionali e per le modalità con cui è stata comunicata, che dimostrano anche in questo caso una totale mancanza di rispetto per i lavoratori, offesi nella loro dignità di persone perché trattati come oggetti”.

“La chiusura della GKN, con la perdita di 422 posti di lavoro diretti e molti altri nell’indotto, creerebbe un danno sociale enorme, non solo a Campi Bisenzio, ma alle province di Firenze e Prato e all’intera regione Per questo la Cisl Firenze-Prato, nell’esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie, mette a loro disposizione tutte le proprie risorse e il proprio impegno, per trovare una soluzione diversa da quella, inaccettabile, annunciata stamani. Chiediamo alla Regione e alle istituzioni territoriali interessate di intervenire immediatamente, chiamando in causa il governo nazionale: è sempre ingiusto licenziare, ma è assolutamente indegno che lo si faccia con queste modalità. Non possiamo più accettare tutto questo”.

Ci sono anche molti pratesi tra i 422 dipendenti della GKN per i quali l’azienda ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo. Forte la preoccupazione del sindaco Matteo Biffoni e dell’Amministrazione: “Queste modalità sono assolutamente inaccettabili, chiudere all’improvviso lo stabilimento di Cambi Bisenzio con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo di centinaia di dipendenti è gravissimo – sottolineano il sindaco Biffoni e l’assessore allo Sviluppo economico Benedetta Squittieri -. Ci auguriamo che quanto prima venga l’azienda chiarisca quale sarà il futuro dello stabilimento e dei suoi dipendenti. In queste ore alcuni ci hanno scritto condividendo la preoccupazione e la grande amarezza per quello che sta accadendo, vogliamo quindi capire quello che sta succedendo”.

Sull’annunciata chiusura dello stabilimento di Gkn driveline di Campi Bisenzio, interviene anche Confindustria Firenze: “Preso atto della procedura di licenziamento collettivo aperta in totale autonomia da Gkn Driveline”, spiega che “non aveva avuto alcuna informazione” e che “prende le distanze” dalle modalità.
Confindustria, si legge ancora nella nota, “garantisce il proprio impegno a fare tutto il possibile e in tutte le sedi opportune, per giungere ad una soluzione che venga conto degli interessi di tutti i soggetti coinvolti, comprese le aziende dell’indotto, nel pieno rispetto dell’impegno sottoscritto, lo scorso 29 giugno, con la firma dell’avviso comune con il Governo e i sindacati”.