“Introdurre il vincolo del green pass per accedere ai ristoranti e andare a cena non significa contrastare il diffondersi del virus. Significa incentivare a vaccinarsi i tanti italiani che ancora non l’hanno fatto, partendo dal presupposto che chiunque d’estate abbia voglia di andare fuori a cena. Non diciamo che sia giusto o sbagliato ma forse non ci rendiamo conto che introdurre l’obbligo dal 26 Luglio comporta delle criticità enormi e presenta evidenti contraddizioni. Il richiamo alla responsabilità non può essere un compito delle attività di ristorazione. La portata di quest’azione nei confronti di una categoria che è stata soggetta a 300 giorni di misure restrittive, è devastante.”
Parla così Fipe-Confcommercio Pistoia e Prato in merito all’ipotesi di introdurre l’obbligatorietà del Green Pass per poter andare al ristorante già a partire dal 26 Luglio.
“È vero, oltre 26 milioni di italiani non sono ancora vaccinati e tanti sono i cittadini in attesa della seconda dose. Un dato dovuto in parte da scelte personali ma, dall’altra, dai ritardi che molti Regioni hanno accumulato nella gestione della campagna. E che colpa ne hanno i ristoranti? Le nostre attività non possono essere ancora una volta la leva per richiamare tutti i cittadini ad adottare determinati comportamenti.
Se la scelta del Governo è quella di incentivare la vaccinazione, le azioni che ne conseguono devono essere eque e non chiedere di nuovo al nostro settore di sacrificarsi per tutti gli altri. Ancora peggio, però, sono le tempistiche con cui si vogliono rendere effettive le nuove misure anti-contagio: da una parte, il Green Pass inizierà ad essere valido solo dopo la seconda dose – e non più dalla prima – e, dall’altra, la sua obbligatorietà entrerà in vigore a partire da lunedì 26 Luglio, esattamente fra una settimana. È evidente che non esistono i tempi tecnici per mettere ‘in sicurezza’ la gran parte dei cittadini ancora non vaccinati né per completare il ciclo di chi ha una sola dose. Soprattutto se si considera che in Toscana i primi posti disponibili per la somministrazione sono nei primi giorni di Settembre. Ciò significa porre un freno al turismo e limitare il lavoro nel pieno della stagione estiva, quella che avrebbe dovuto essere una boccata d’ossigeno dopo il lungo inverno caratterizzato dal Covid.
Inoltre, per gestire i flussi e controllare il pass ci vorrà personale che non sarà facile attivare da un giorno all’altro.
Ancora una volta il Governo dimostra di essere distante dal mondo imprenditoriale e dalle sue dinamiche, con conseguenze che rischiano di essere disastrose per il settore e, di riflesso, per l’intera economia del territorio.”