Minacce di morte, offese, percosse: in una parola, maltrattamenti del tutto gratuiti. E’ l’incubo che è stata costretta a vivere una 90enne, umiliata e derisa dal figlio convivente, un cittadino pratese di 68 anni. L’uomo, pare senza motivi apparenti, aveva adottato nei confronti della madre un atteggiamento aggressivo, fatto di vessazioni, prevaricazioni e botte. L’anziana era stata praticamente isolata da amici e parenti stretti perché il 68enne non gradiva la presenza in casa di altre persone e deteneva, di fatto, il controllo sulla vita della donna. Persino i vicini si erano resi conto che il clima si era fatto pesante. I fatti, contestati fino al febbraio di quest’anno, hanno portato alla condanna a 3 anni dell’uomo, con giudizio abbreviato. Il 68enne, al momento del giudizio, si trovava già in carcere (dove era recluso, appunto, dal febbraio 2021) per gli stessi motivi.