Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Texprint e confermato l’interdittiva antimafia emessa nei mesi scorsi dalla Prefettura di Prato nei confronti dell’azienda di via Sabadell, da mesi al centro di una dura vertenza sindacale e legale con il Si Cobas. Il decreto firmato dal presidente della terza sezione del Consiglio di Stato Franco Frattini ha dunque confermato la linea del Tar di Firenze, che lo scorso 26 maggio aveva rigettato la richiesta di sospensiva della Texprint.
L’interdittiva antimafia nei confronti della Texprint era scaturita dall’inchiesta della Dda che vedeva indagato Sang Yu Zhang, detto Valerio, dipendente della Texprint, il quale a titolo personale era accusato di aver fatto confluire in Cina ingenti quantità di denaro, frutto di riciclaggio per conto di società vicine alle cosche della ndrangheta.
Il 30 marzo scorso Sang Yu Zhang è stato assolto da tutte le accuse dal Tribunale di Milano, ottenendo la restituzione dei beni sequestrati.
Sulla scorta di questa sentenza, i legali della Texprint avevano chiesto l’annullamento dell’interdittiva antimafia, ma il Consiglio di Stato, nel decreto datato 4 giugno ha sottolineato che “secondo la consolidata giurisprudenza di questo Consiglio, il cui principio è correttamente richiamato dal primo Giudice, eventuali esiti assolutori in sede penale non sono incompatibili con la permanenza del rischio infiltrativo mafioso, e sono comunque valutabili, dalla Prefettura, su istanza o d’ufficio, ai fini di una eventuale procedura di revisione o aggiornamento dell’interdittiva”.
In una nota la Texprint sottolinea che il decreto del Consiglio di Stato riguarda la domanda cautelare proposta dall’azienda al fine di ottenere la sospensione dell’esecutività del provvedimento antimafia. La Camera di Consiglio per la discussione nel merito dell’appello cautelare è fissata per il prossimo 24 giugno. “Solo all’esito della predetta Camera di Consiglio si potrà sapere se l’esecutività dell’informativa antimafia sarà sospesa o meno” afferma la Texprint.
“Come evidenziato anche dal Consiglio di Stato – aggiunge l’azienda di via Sabadell – l’intervenuta assoluzione con formula piena del responsabile della produzione di Texprint deve essere valutata in sede di revisione dell’informativa prefettizia a cura del Prefetto”.
Intanto continua la protesta del Si Cobas: anche stamani, davanti ai cancelli della Texprint, la polizia è intervenuta per consentire l’accesso delle merci, bloccate dal presidio organizzato dal sindacato. I manifestanti si sono poi spostati davanti alla questura per contestare l’intervento delle forze dell’ordine con cartelli e striscioni.
“Nonostante il decreto del Consiglio di Stato, anche oggi sono i lavoratori davanti ai cancelli della fabbrica che chiedono i loro diritti e protestano contro licenziamenti ritorsivi ed ingiusti ad essere trattati da criminali – afferma Luca Toscano del Si Cobas -. Quale “operazione di polizia” è quella contro operai che chiedono legalità?”
Il Si Cobas plaude all’intervento di ieri del consigliere delegato alle vertenze lavorative della Regione Toscana Valerio Fabiani, che dopo aver ricevuto una delegazione di ex operai della Texprint ha stigmatizzato i licenziamenti disciplinari e la chiusura dell’azienda ad ogni trattativa.
“Sindacato e lavoratori sono da sempre pronti a sedersi ad un tavolo di trattativa se l’intervento della Regione Toscana dovesse riportare l’azienda su questa strada” afferma il Si Cobas.