7 Giugno 2021

Omicidio-suicidio di Oste: si cerca il movente, il materiale informatico sarà sottoposto a perizia


Continuano, alla ricerca del movente, le indagini sull’omicidio-suicidio di Oste, in cui giovedi scorso hanno perso la vita i fratelli Maurizio e Giacomo Pusceddu, 60 e 54 anni. I carabinieri stanno ascoltando parenti e amici dei due uomini, ma al momento non ci sarebbero elementi che possano spiegare perchè Maurizio abbia teso un agguato al fratello, ucciso al rientro a casa dal lavoro con due colpi di pistola esplosi sul pianerottolo, pochi istanti prima del suicidio compiuto con la stessa arma, una Beretta 7,65 regolarmente detenuta.
La Procura ha oggi lasciato libere le salme; sulle modalità del delitto non ci sono dubbi ed è escluso il coinvolgimento di terze persone nell’accaduto. Per chiarire il movente è necessario scandagliare il rapporto tra i due fratelli, che conducevano una vita piuttosto solitaria. Maurizio, alle spalle un matrimonio finito e padre di un figlio con cui i rapporti si erano interrotti, aveva in passato trovato ospitalità dal fratello Giacomo, proprio nell’appartamento al terzo piano del palazzo di via Pomeria sulla cui soglia si è consumata la tragedia. Da tempo l’uomo si era però trasferito a San Marcello Pistoiese, dove viveva da solo, così come da solo viveva il fratello minore.
Dopo il sopralluogo effettuato con l’ausilio della scientifica nella notte della tragedia, i carabinieri sono tornati nell’appartamento di Giacomo Pusceddu, che è stato posto sotto sequestro, per cercare informazioni utili al movente. In particolare è stato acquisito il materiale informatico, presente in grande quantità, rinvenuto  nell’appartamento di Oste: diversi supporti tecnologici, chiavette Usb, schede, pc, che al pari dei telefonini delle due vittime saranno oggetto di una perizia tecnico-informatica, disposta dalla Procura, nella speranza di trovare elementi utili a ricostruire i motivi alla base della tragedia.