3 Giugno 2021

In ottocento in piazza Duomo per il Corpus Domini. Il Vescovo: “Occorre nuovo slancio per aiutare chi ha perso la speranza” FOTO


In 800 – seicento persone a sedere e circa duecento in piedi – questa sera in piazza Duomo per fare memoria della presenza di Cristo nella Eucaristia: il Corpus Domini, una festa nella quale gruppi, associazioni, movimenti e laici rinnovano la propria appartenenza alla Chiesa. La solennità del Corpus Domini ha rappresentato per la comunità ecclesiale di Prato l’occasione di ritrovarsi nuovamente insieme per la celebrazione della messa e la volontà di dar vita a un nuovo inizio.

La messa, con l’altare sistemato sul sagrato della Cattedrale, è stata presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini e concelebrata da una cinquantina di sacerdoti pratesi. In piazza anche i confratelli e le consorelle della Misericordia vestiti con la tradizionale cappa di colore nero, gli scout dell’Agesci, gli aderenti dell’Azione Cattolica, i terziali carmelitani e i rappresentanti delle tante realtà presenti in Diocesi. Presenti le autorità cittadine con il sindaco Matteo Biffoni, il prefetto Adriana Cogode, il questore Giuseppe Cannizzaro, Primo Bosi in rappresentanza della Provincia di Prato e i comandanti delle forze dell’ordine.

Il vescovo Giovanni nel corso dell’omelia ha invitato tutti a guardarsi intorno e a sostenere coloro che sono rimasti indietro. “Carissimi usciamo da un anno difficile che nella sua parte iniziale ci ha privati della possibilità di accostarci all’Eucarestia, abbiamo sperimentato quello che tanti cristiani perseguitati ed incarcerati in tante parti del mondo, vivono abitualmente: la privazione della possibilità di ritrovarsi insieme intorno all’altare, ogni domenica. L’Eucarestia domenicale ci invita a superare paure, remore, fatiche, pigrizie. Di più: abbiamo bisogno di ritrovare la familiarità con il sostare in silenzio, per qualche momento di fronte al Sacramento, così come la grande tradizione della chiesa ci ha insegnato e ci raccomanda”.

E poi ancora “E’ stato bello lo scorso anno constatare l’attivarsi di energie e risorse di chi vista l’emergenza ha saputo offrire lavoro, vicinanza, servizi senza stare a misurarsi. Ora dobbiamo ritrovare nuovo slancio fissando lo sguardo su Gesù Eucarestia da una parte che ci sprona e i tanti nel bisogno dall’altra”.

Come precisato dal presule, “in questo senso assumeranno uno speciale significato due piccoli segni che compiremo. Il mandato agli animatori dei Grest. Ci ricorda la nostra naturale vocazione e responsabilità di educatori. Con lo sguardo di Gesù vogliamo ritrovare il nostro posto accanto ai bambini, agli adolescenti ed ai giovani che in questo anno hanno sofferto tantissimo e pagato uno dei prezzi più alti per l’isolamento per riscoprire insieme a loro nei Grest estivi la bellezza di vivere, l’allegria del gioco e dello scherzo, l’avventura dell’amicizia e della condivisione, la responsabilità della crescita personale e della ricerca della nostra vocazione, del nostro posto nel mondo, il miracolo della scoperta che c’è un padre che ci ama e non ci lascia mai soli nelle prove, dando valore ad ogni gesto e scelta”.

Il vescovo ha poi citato l’ostensione straordinaria del 19 marzo del 2020, “Dal Pulpito di Donatello il 19 di marzo del 2020 abbiamo guardato, nel silenzio e nella solitudine alla nostra città desolata e sofferente, ed implorato la protezione di Maria su di essa. Da lì oggi vogliamo fare nostro l’abbraccio dell’Eucarestia alla nostra amata città, a tutti i suoi abitanti nessuno escluso e al mondo intero rinnovando il nostro intimo impegno al servizio a partire dalla preghiera e soprattutto di prossimità a chi soffre ed è solo”.

Al termine il presule ha impartito la benedizione eucaristica col Santissimo Sacramento dal pulpito di Donatello.
La celebrazione è stata trasmessa in diretta su Tv Prato.