Periferie, ristori e turismo: sono le tre parole chiave di Stefano Bonfanti, neopresidente di Confesercenti Prato. L’elezione all’unanimità è il risultato dell’assemblea elettiva composta dagli 81 delegati d’impresa a livello provinciale, riunitasi il 31 maggio. Bonfanti, 58 anni e ristoratore a Prato, nel presentarsi e presentare i punti fermi del suo mandato (rimarrà in carica per i prossimi quattro anni), parte inevitabilmente dal tracciare la situazione di attività come la sua su cui hanno pesato chiusure e limitazioni a causa del Covid. “Il primo giugno è stata per noi una data simbolica – afferma Bonfanti – perché i ristoranti hanno potuto finalmente riaprire anche all’interno. Si parla di ripartenza e di ritorno alla normalità, ma la normalità che conoscevamo prima non esiste più, perciò chiediamo alle istituzioni di stare ancora vicine alle imprese. Un ristorante non riparte girando la chiave nella toppa, dopo i mesi che abbiamo passato: c’è ancora bisogno di sostegni. È stato calcolato che, a livello nazionale, i ristori ricevuti dal settore hanno coperto solo il 13% delle perdite: purtroppo questa è una percentuale applicabile anche alla realtà di Prato”. Nonostante le difficoltà, l’associazione specifica che delle 1.700 imprese associate sul territorio, nessuna è a rischio chiusura al momento e anche il numero delle cessazioni del 2020, misurato di solito a fine anno, risulta in linea con quello dell’anno precedente: “Un numero del tutto fisiologico, una decina a livello provinciale”, aggiunge la direttrice uscente di Confesercenti Prato Gianna Rafanelli.
Non solo ristoranti. Bonfanti ha ribadito il ruolo sociale assunto dai negozi di vicinato durante i momenti più bui della pandemia: “Sono la base per una città a misura d’uomo, di grande valore economico e diventati in questo periodo luoghi di aggregazione sociale. E spesso queste botteghe sono nelle frazioni, che io vorrei particolarmente curare nei prossimi quattro anni – continua il neopresidente -. Vorrei che ci fosse una concertazione con l’amministrazione per valorizzare le frazioni, che devono essere “centrali” quanto il centro storico stesso”. Una presa di posizione, quella di Bonfanti, che sembra tracciare un solco rispetto a quanto e a chi l’ha preceduto alla guida di Confesecernti: tra i vari episodi che hanno portato l’ex presidente Mauro Lassi a decidere di lasciare l’associazione a poche settimane dalla naturale scadenza, c’è stata una divergenza di idee sulla nascita di due comitati autonomi rispetto a quello dei commercianti del centro in due frazioni della città, alla Castellina e a Galciana, “una scelta che non trova il mio consenso”, aveva chiosato Lassi. Infine il turismo: “Prato si trova geograficamente in un punto strategico – ha affermato Bonfanti -, dobbiamo lavorare ancora di più per portarci turisti. Ben venga Eat Prato, ma cerchiamo di andare oltre, di creare l’evento nell’evento e di non fare iniziative isolate, perché Prato ha le potenzialità”. La prima riunione di associazione con il nuovo presidente è già fissata per il 7 giugno: in quella sede Bonfanti proporrà all’assemblea il nome di Ascanio Marradi per la direzione di Confesercenti.
LS