Il TAR della Toscana ha respinto nel merito il ricorso presentato da ventiquattro soci della Fondazione Cassa di Risparmio contro la riforma dello Statuto. Il ricorso – promosso dall’avvocato Mauro Giovannelli, in qualità di socio della Fondazione, e dal professor Giuseppe Morbidelli, nome di punta del diritto amministrativo – era stato presentato nel gennaio scorso contro il provvedimento del Ministero delle finanze che ha approvato la riforma,deliberata dal consiglio di indirizzo della Fondazione nell’ottobre 2020.
“Il TAR ha respinto il ricorso, ritenendo, nella sostanza, che il parere dell’Assemblea dei Soci, sia pure non sottoposto al voto della stessa, sia stato comunque espresso” si legge in una nota diffusa da Giovanelli e Morbidelli. “Ha ritenuto, inoltre, che i soci storici abbiano mantenuto il loro status, nonostante l’ambigua formulazione dell’art. 40 del Nuovo Statuto.”
Al tempo stesso, il TAR Toscana, con sentenza n. 689, pubblicata questa mattina “ha ritenuto esistente la legittimazione dei ventiquattro soci della Fondazione CariPrato ad impugnare l’atto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha approvato le modifiche statutarie introdotte dal Consiglio di Indirizzo il 6 novembre 2020.” I due legali che hanno assistito i soci in giudizio rilevano che “è stato, comunque, raggiunto l’obbiettivo primario del ricorso che era appunto quello di mantenere lo status dei soci di provenienza della Cassa di Risparmio di Prato”. Quanto al merito della sentenza gli stessi legali ritengono le relative motivazioni “del tutto insoddisfacenti, specialmente laddove hanno ritenuto che il parere dell’Assemblea non debba tradursi in una deliberazione specifica e, pertanto, proporranno ai soci di impugnare la sentenza del TAR di fronte al Consiglio di Stato.”
“La Fondazione ha agito nell’interesse dei soci e della comunità pratese di cui è espressione, la sentenza del TAR in modo approfondito e senza incertezze conferma il comportamento lineare e trasparente del consiglio di indirizzo e riconosce il suo impegno per definire uno Statuto che valorizza il ruolo dell’assemblea dei soci, aprendola maggiormente alla comunità locale e che mantiene saldo il legame con i principi solidaristici da cui la Fondazione nasce, salvaguardando il ruolo di tutti i soci, compresi i soci a vita che non sono mia stati messi in discussione” ha commentato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Franco Bini.
“In definitiva, il Tar ha ritenuto pienamente legittimo l’operato del Consiglio di indirizzo della Fondazione e del ministero dell’Economia e delle Finanze – sottolinea l’avvocato Marcello Clarich che ha rappresentato la Fondazione – Il Tar ha ritenuto ‘manifestamente infondate ed in parte anche inammissibili’ le censure che lamentavano una dequotazione del ruolo dell’assemblea per effetto delle modifiche statutarie (aumento dei soci, modalità di nomina dei nuovi soci, eliminazione delle deleghe per la partecipazione all’assemblea, status dei soci a vita)”.
“Quanto al parere formulato dall’assemblea sulle modifiche statutarie – conclude Clarich – il Tar ha respinto la censura circa le modalità in cui esse è stato espresso all’esito della discussione tra i soci dato il suo ‘marcato carattere formalistico e basato su una lettura solo parziale dell’atto impugnato’, cioè del provvedimento del ministero dell’Economia e delle Finanze di approvazione”.