12 Maggio 2021

Morte Luana D’Orazio, iniziata la perizia tecnica sui macchinari dell’orditura


Consulenti al lavoro nell’orditura di Oste dove ha perso la vita Luana D’Orazio, la 22 enne rimasta agganciata e schiacciata il 3 maggio scorso dall’orditoio a cui stava lavorando. Proprio il macchinario a cui l’apprendista era addetta è al centro degli accertamenti tecnici disposti dalla Procura di Prato. Una ventina le persone impegnate negli accertamenti: oltre a quelli della Procura, affiancati da vigili del fuoco e tecnici del dipartimento di prevenzione della Asl, erano presenti i consulenti degli indagati e gli esperti incaricati dalla famiglia della vittima.
Secondo quanto appreso, l’attenzione si sarebbe oggi concentrata sul secondo orditoio presente nella fabbrica, di una tipologia leggermente diversa da quella in cui è avvenuto il tragico infortunio sul lavoro. Anche questo secondo macchinario aveva la saracinesca protettiva sollevata, ma ad una prima ricostruzione pare che si trovasse nella modalità precedente all’entrata in funzione, nella quale il dispositivo di protezione può essere sollevato.
Nei prossimi giorni gli accertamenti proseguiranno sull’orditoio in cui è avvenuto l’incidente mortale. Fondamentale sarà capire, tramite la lettura delle schede elettroniche, in quale fase operativa si trovasse il macchinario nel momento in cui Luana D’Orazio vi stava lavorando.
Gli accertamenti dovranno dare risposte ai quesiti posti dal pm Vincenzo Nitti e chiarire se ci sono stati malfunzionamenti o manomissioni nel sistema di sicurezza del macchinario, provvisto, oltre che della saracinesca protettiva, anche di fotocellule per l’arresto automatico dell’orditoio in caso di avvicinamento da parte degli addetti durante le fasi più pericolose delle lavorazioni. Nel registro degli indagati, la Procura ha iscritto al momento la titolare dell’azienda e il tecnico manutentore esterno. Le ipotesi di reato per entrambi sono di omicidio colposo, rimozione e omissione dolosa delle cautele anti-infortunistiche.