“Fino ad ora non ho detto nulla, perché di fronte ad un dramma come questo non si può che restare senza parole, in silenzio. Il dramma che stiamo vivendo ci colpisce profondamente e di fronte a tutto questo è difficile trovare le parole, ma voglio far sapere alla famiglia, agli amici di Luana, ai nostri lavoratori che intendo esprimere il mio dolore attraverso l’impegno per la famiglia di Luana ed il suo piccolo.
Impegno che voglio tradurre in atti concreti da subito in ogni contesto e sede”. Sono le parole di Luana Coppini, titolare dell’orditura Luana, dove lunedì scorso in un incidente sul lavoro è deceduta la 22enne Luana D’Orazio. Coppini è una dei due indagati nella vicenda e – tramite gli avvocati Alberto Rocca e Barbara Mercuri che la difendono – ha diffuso una lettera per esprimere il proprio dolore.
“Alle macchine lavoro anch’io, vi lavorano mio figlio e mio marito. Non è quindi solo la solidarietà di un datore di lavoro ma anche di una compagna di lavoro. Non mi sottrarrò ai miei doveri né al confronto nelle sedi appropriate anche per capire come possa essere avvenuto questo dramma. Ora e qui voglio esprimere solo il mio dolore assieme ai miei familiari e a tutti coloro che con me lavorano in azienda” ha concluso la donna.