Grande successo per “Le mura, la pieve e la Rocca. Un tuffo nel Medioevo”, il primo appuntamento che ieri, domenica 30 maggio, che ha aperto le “Celebrazioni e le memorie dantesche a Montemurlo”. Sono state sessanta le persone (adulti e tantissimi bambini) che hanno partecipato al trekking archeologico per scoprire la Montemurlo del Medioevo grazie all’aiuto di archeologhe vere, quelle dei Laboratori Archeologici San Gallo, spin-off accademico dell’Università di Firenze, con la collaborazione della Fondazione Cdse. Insomma, partono con il piede giusto le iniziative culturali volute dal Comune di Montemurlo per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante, come spiega l’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero: «Solo dopo poche ore dall’apertura avevamo già oltre cento prenotazioni. Ci dispiace non aver potuto soddisfare tutte le richieste e per questo stiamo cercando di organizzare un nuovo appuntamento sulle tracce dell’archeologia medievale con i Laboratori San Gallo per dare anche a coloro che erano in lista d’attesa la possibilità di vivere questa bella esperienza».
I bambini che hanno partecipato all’esperienza si sono potuti calare nei panni dell’archeologo ed usare i suoi strumenti come scalpelli, cazzuole, martelletti. I più piccoli poi, guidati dai professionisti dei Laboratori San Gallo, hanno poi realizzato un “mini rilievo” del borgo della Rocca, andando a individuare e collocare su una mappa gli edifici medievali più rilevanti. Gli adulti, invece, hanno fatto un excursus storico che è partito dalla conoscenza della copia del cippo etrusco di piazza Castello ( l’originale fu rinvenuto nella Rocca ed è conservato nel museo archeologico di Firenze), fino alla Montemurlo dei Conti Guidi e di Dante, con la Rocca e i suoi giardini e la pieve di San Giovanni Decollato. A guidare i gruppi di adulti e bambini alla scoperta della storia locale sono state tre archeologhe dei Laboratori San Gallo, Chiara Marcotulli ( presidente), Francesca Cheli e Serena Borchi che proprio alla Rocca ha dedicato la sua tesi di laurea. «Come amministrazione comunale siamo davvero felici per questo grande interesse per il patrimonio storico e culturale del territorio, che forse la pandemia ha contribuito a far riscoprire. Talvolta, a pochi passi da casa si possono scoprire storie e luoghi di grande interesse. – conclude Forastiero- Il primo passo di un interessante percorso di valorizzazione della collina che stiamo portando avanti con la Fondazione Cdse e che presenteremo a breve con nuovi itinerari e percorsi tra natura, storia e memoria».