Personale docente e non docente, studenti e genitori degli alunni del Livi Brunelleschi di Prato scenderanno in piazza delle Carceri venerdi pomeriggio per protestare contro la mancanza di spazi e chiedere alla Provincia soluzioni in vista del prossimo anno scolastico, quando 18 classi potrebbero non avere un’aula ad accoglierli. Un documento spiega i motivi della manifestazione:
“Siamo in piazza perché esigiamo delle risposte chiare dalla Provincia per il problema degli spazi. Da anni le nostre due scuole sono in crescita costante, grazie alla qualità e alla particolarità dell’offerta formativa, che presenta alcuni percorsi di studio unici nella provincia. Da anni ormai soffriamo di una carenza di spazi adeguati.
In particolare il Liceo Brunelleschi quest’anno si è trovato spezzato su quattro plessi in due comuni diversi (Montemurlo e Prato), costretto a far ruotare le classi su più sedi ciascuna settimana. Inoltre ogni anno, quando nuove succursali vengono individuate, bisogna arrangiarsi per riallestire da capo i laboratori mancanti, che sono essenziali all’offerta formativa. Quest’anno, inoltre, tre classi al momento non hanno proprio collocazione.
Il Liceo Livi non ha più spazi laboratoriali, né spazi comuni o dedicati alle/agli studenti con Bisogni Educativi Speciali e negli ultimi due anni è riuscito a trovare un posto per tutte le classi solo grazie all’Amministrazione comunale di Prato, che ha concesso l’utilizzo del plesso comunale detto “Rodarino”. Anche le classi del liceo Livi sono costrette a turnazioni pomeridiane, con grande disagio per studenti e famiglie, a causa dell’unica palestra in sede. Nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale, però, al momento 18 delle nostre classi (7 se ci venisse concesso anche per quest’anno il Rodarino) non hanno un posto per settembre.
Non chiediamo alla Provincia solo una soluzione temporanea per settembre, ma anche un piano concreto a lungo termine che tenga conto che i numeri dei nostri due istituti continueranno a crescere perché alcuni corsi non hanno ancora completato il loro ciclo.
Non ci accontentiamo di promesse, di annunci a effetto, vogliamo la certezza che le e i nostri studenti avranno spazi sufficienti e adeguati alla loro educazione e rispettosi delle loro persone.
Abbiamo tentato a lungo la via della mediazione, sia come Consiglio d’Istituto, sia tramite la nostra Dirigente, sia attraverso i Sindacati, ma al momento questi tentativi non hanno avuto alcun successo. Per questo abbiamo deciso di scendere in piazza.
Provincia, ci siamo anche noi!”