Ancora un arresto per impiego di manodopera clandestina. Si tratta del quindo del mese, il settimo del bimestre, che si aggiunge alle decine di controlli e denunce per irregolarità evidenziate nell’ultimo periodo. Continuano infatti i controlli dei Carabinieri nelle attività produttive del territorio, e con essi si consolida sempre più un preoccupante quadro di illegalità che emerge dalle attività ispettive condotte dal Nucleo Ispettorato del lavoro di Prato, coadiuvato da personale del Nucleo Operativo del Comando Carabinieri Tutela del lavoro di Roma e dai vari organi di controllo locali quali INPS e INAIL, ma anche da rinforzi da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Ieri l’ennesimo arresto: a finire in manette un 48enne di nazionalità cinese, residente a Prato in via Pistoiese, titolare di un’azienda di confezioni tessili di via Palasciano. Come emerso dal controllo, su 9 dipendenti impiegati, tutti connazionali, ben 8 sono erano irregolari sul territorio nazionale, configurandosi così il grave reato di impiego di manodopera clandestina. Anche per loro, ovviamente, è scattata una denuncia per ingresso e soggiorno illegale sul territorio nazionale. Per alcuni il quadro giuridico si è inoltre aggravato perché durante le fasi degli accertamenti avevano fornito ai militari false generalità.
L’attività dell’azienda è stata sospesa e il titolare è stato multato per quasi 37mila euro.
Anche in questo caso erano quasi totalmente disattese le normative e protocolli aziendali vigenti per il contenimento della diffusione del contagio. Il 48enne è ora agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima.