Il Met riapre con la grande danza: “Don Juan” di Arteballetto FOTO
Sarà la grande danza a segnare la riapertura degli spazi ridisegnati in sicurezza del Teatro Metastasio di Prato: da giovedì 6 a domenica 9 maggio al Teatro Metastasio 16 danzatori di Aterballetto raccontano il mito paradigmatico di Don Juan nella coreografia dello svedese Johan Inger su una partitura originale di Marc Alvarez (feriali ore 19.00, domenica ore 18).
Il coreografo racconta che il suo Don Juan nasce dal suo desiderio di confrontarsi con il mito antico e mai tramontato. Le fonti ispiratrici sono stati tutti i Don Giovanni delle varie letterature, dalla commedia originale di Tirso de Molina, fino all’opera teatrale di Suzanne Lilar, riletti da Inger e dal drammaturgo Gregor Acuña-Pohl anche in chiave psicoanalitica. “Il mio Don Juan – dichiara Inger – porta con sé un trauma, che lo ha plasmato nel suo discutibile comportamento. Non è in grado di impegnarsi e può trovare soddisfazione solo nel qui e ora. Ha una personalità tendente alla dipendenza”.
Il risultato di questa rielaborazione è un Don Juan divenuto un seduttore seriale come risposta al trauma dall’abbandono della madre, la cui ricerca costante si traduce nella sua impossibilità di impegnarsi in alcuna relazione stabile. È un Don Giovanni ferito ed intimamente solo, che si confronta con le difficoltà del suo rapporto con l’altro sesso e la mancanza di dialogo tra essi. Nella coreografia troviamo tutti i personaggi della storia, da Donna Elvira a Donna Anna a Zerlina e Masetto. Ma Inger interpreta in modo originale soprattutto Leporello e il Commendatore: il primo viene interpretato come l’altra faccia di Don Giovanni in un singolare gioco di specchi, il secondo viene riletto come ingombrante e opprimente figura della madre.