Gesualdo Campolo è stato nominato direttore dell’Unità operativa complessa nefrologia dell’ospedale Santo Stefano. Campolo dal maggio 2019 era già direttore sostituto di questa struttura. Struttura che fa parte del Dipartimento delle specialistiche mediche Aziendale, diretto dal dottor Giancarlo Landini nell’area malattie apparato digerente, metaboliche e renali, diretta dal dottor Alessandro Natali.
Campolo è stato assistente medico presso la nefrologia dell’ospedale di Lecco e dal maggio 1997 presta servizio presso l’ospedale pratese. Nel corso degli anno ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità e di alta specializzazione. Ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia nel 1987 presso la seconda facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e si è specializzato in nefrologia medica nel luglio 1991. La frequenza attiva nei reparti di degenza, iniziata già durante gli studi, ha permesso allo specialista di acquisire un’ampia esperienza clinica sia in ambito internistico che nefrologico estesa anche al trattamento sostitutivo nei pazienti uremici cronici con tecniche dialitiche e con trapianto renale.
Il dottor Campolo ha sviluppato un’esperienza decennale nella prevenzione, gestione e trattamento del danno renale acuto (AKI) sia conservativo che con tecniche dialitiche anche continue (CRRT) oltre ad una esperienza pluriennale nei trattamenti di LDL-Aferesi e competenze nell’ambito della piccola chirurgia nefrologica: confezionamento di fistole artero-venose, posizionamento di cateteri venosi centrali, biopsie renali. Ha svolto attività di ricerca, soprattutto nel campo della nefrologia, sia clinica che sperimentale, con particolare riguardo allo studio della biocompatibilità degli organi artificiali e della fisiopatologia dell’insufficienza renale ed è stato componente della Commissione Regionale Registro Toscano Uremia Dialisi e Trapianto.
La nefrologia di Prato segue in follow-up dedicato circa 70 pazienti portatori di trapianto renale. E’ stato implementato il trapianto renale pre-emptive (quando il paziente non ha ancora iniziato la dialisi) con le relative competenze gestionali e l’aggiornamento continuo di nefrologi e di personale infermieristico dedicato.
Nella struttura è a disposizione un team multispecialistico (nefrologo, chirurgo vascolare, radiologo interventista, infermiere di riferimento, dietista). Da molti anni è attiva la collaborazione con i medici di famiglia, un valore irrinunciabile e divenuta negli ultimi tempi sempre più cruciale anche in considerazione della consistente fascia di popolazione che presenta la malattia renale cronica di diversi gradi. Un lavoro in team anche con i diabetologi ed i cardiologi per intercettare precocemente i pazienti nefropatici con altre comorbilità ed attivare percorsi di intervento dietetico-farmacologico più appropriati in modo da rallentare la progressione del danno renale.
I pazienti della provincia di Prato affetti da malattia renale cronica in trattamento sostitutivo extracorporeo dialitico sono oltre 170, dieci dei quali sono trattati a domicilio con la dialisi peritoneale e la extracorporea domiciliare. Attualmente sono oltre 150 i pazienti affetti da malattia renale cronica (MRC) seguiti in Day Service nefrologico. Presso la struttura è attivo anche un numero di telefono dedicato per rispondere alle richieste ed esigenze dei pazienti.
“Stiamo attraversando un difficilissimo momento durante il quale abbiamo osservato una unione di intenti e disponibilità a collaborare, eccezionali da parte di tutte le specialistiche del dipartimento – ha voluto sottolineare il dottor Campolo. Il terreno di lavoro che mi prometto di implementare, oltre a mantenere gli standard qualitativi molto elevati, è rivolto a migliorare ed ottimizzare la gestione territoriale attraverso il Tele consulto, l’ implementazione delle visite nefrologiche fuori dall’Ospedale con equipe medico-infermieristiche per potenziare la dialisi peritoneale e l’emodialisi domiciliare e lo sviluppo ulteriore del day-service multidisciplinare con la presenza costante del Nefrologo.”