Siamo Poggio – Centrosinistra, il gruppo di maggioranza in consiglio comunale a Poggio a Caiano, prende posizione contro lo sfruttamento del lavoro. Lo ha fatto attraverso un ordine del giorno presentato nell’ultima seduta consiliare e approvato all’unanimità.
«Quello dello sfruttamento del lavoro è un problema presente anche sul nostro territorio, nel distretto tessile ma non solo, di fronte al quale non possiamo voltarci dall’altra parte – spiega il consigliere di Siamo Poggio Enrico Andrea Cecchi (nella foto), primo firmatario dell’atto –. Questo ordine del giorno è un invito a tutti noi, dalla giunta al consiglio, a fare di più, dove possiamo farlo con le nostre forze, e a chiedere aiuto, dove non possiamo farlo da soli, contro questa piaga che in uno stato civile non è accettabile. Un problema, oltre che umano, che danneggia anche il tessuto economico del nostro territorio, perché avvantaggia chi fa concorrenza sleale, a discapito di chi rispetta le regole. La nostra è quindi un’esortazione a mettere in pratica tutti gli strumenti possibili affinché quello di lavoro sia un luogo dove le persone vanno a realizzare se stesse e a crearsi le condizioni per vivere bene, non un luogo di sfruttamento o dove si rischia la propria vita».
Su più fronti le proposte e le richieste del gruppo consiliare in materia, indirizzate al sindaco e alla giunta. Tra queste, la creazione di uno sportello gratuito di consulenza e informazione per favorire l’emersione e la denuncia delle situazioni di sfruttamento, maggiori controlli da parte della polizia municipale negli immobili industriali e nelle “abitazioni dormitorio”, tenuto anche conto dei rischi legati alla situazione sanitaria dovuta alla pandemia, e la promozione di politiche volte a diffondere una cultura del lavoro e dei diritti dei lavoratori.
Siamo Poggio invita inoltre i vertici dell’amministrazione comunale a chiedere con forza al governo, in accordo con gli altri enti locali, l’assunzione di un numero di ispettori Inps, Itl e Inail adeguato alle criticità del sistema produttivo pratese – al momento quelli presenti sul territorio provinciale sono in tutto 17 – e il rafforzamento degli organici del tribunale di Prato per costituire un nucleo specializzato in materia di sicurezza del lavoro, oltre che a chiedere al prefetto e agli altri soggetti coinvolti la sistematica applicazione della legge sullo sfruttamento lavorativo e sulla responsabilità solidale, del piano d’intesa per l’analisi preventiva sui soggetti da controllare e del protocollo “Per il lavoro dignitoso e il ripristino della legalità nel sistema produttivo illegale pratese del tessile abbigliamento” sottoscritto nel 2017 dalle parti sociali.