Sabato scorso, 15 maggio, gli agenti della polizia provinciale di Prato hanno prelevato cinquanta mila piccoli esemplari di trota mediterranea da un allevamento ittico autorizzato in provincia di Arezzo per permettere il ripopolamento dei torrenti presenti sul territorio provinciale. Si tratta di un’operazione, autorizzata dalla Regione Toscana competente per le attività di caccia e pesca, che avviene circa una volta l’anno con lo specifico intento di valorizzare i corsi d’acqua locali e rivitalizzarne la fauna ittica.
Gli esemplari di trota sono stati prelevati nella massima sicurezza e rimessi in libertà nei corsi d’acqua nei comuni di Cantagallo e Vernio, anche grazie al supporto delle guardie volontarie ittiche e delle associazioni dei pescatori del nostro territorio.
“Il ripopolamento dei corsi d’acqua è un’attività importante e delicata per gli equilibri biologici e necessita di preventivi studi– ha commentato il comandante della polizia provinciale di Prato, Michele Pellegrini -. Per questo è sempre necessaria una specifica e preventiva autorizzazione da parte della Regione Toscana (servizio Caccia e Pesca) ed è fondamentale che queste operazioni avvengano in presenza di personale preposto alla vigilanza”.
Dei cinquanta mila avannotti, cinque mila sono stati immessi nel Rio Meo, dieci mila nel torrente Torbola e altri dieci mila nel fosso Maciano. Cinque mila trote hanno trovato casa nel torrente Carigiola, altre cinque mila nel Rio Maggiore, dieci mila nel fiume Bisenzio e cinque mila nel torrente Fiumicello.
“Un’attività essenziale quella che la polizia provinciale porta avanti su delega della Regione Toscana nel settore della pesca – ha commentano il presidente della Provincia di Prato, Francesco Puggelli -. Non si tratta soltanto di garantire gli equilibri della fauna ittica dei corsi d’acqua presenti sul territorio, che è comunque un’operazione fondamentale per tutto l’ecosistema ambientale, ma molte delle operazioni che gli agenti del comandante Pellegrini svolgono sono finalizzate a contrastare fenomeni di bracconaggio e di immissione illegale di pesci nei torrenti”.
“Voglio ricordare a tutta la cittadinanza – aggiunge Puggelli – che per quanto riguarda le acque pubbliche la pesca è consentita ma nel rispetto della normativa, sia nazionale che regionale che la regolamenta”.
Si ricorda inoltre che è sempre possibile mettersi in contatto con la polizia provinciale per avere informazioni o inviare segnalazioni attraverso il numero di telefono 337-317977 o il sito internet della Provincia di Prato.