Lunghe attese con code di 11 persone avanti, e in tanti casi il messaggio automatico: le linee sono momentaneamente occupate, si prega di richiamare più tardi. Non è stato un debutto facile, come segnalato a Tv Prato da diversi pazienti, per il nuovo numero unico di guardia medica della Asl Toscana Centro. Il servizio è partito lunedi 29 marzo, ma il vero battesimo “di fuoco” per gli operatori della centrale operativa di continuità assistenziale è stato lo scorso fine settimana di week end pasquale. Tre giorni nei quali gli addetti a fare da filtro e indirizzare le chiamate alle guardie mediche di Prato, Firenze, Empoli e Pistoia hanno dovuto rispondere a 1200 chiamate al giorno in orari diurni e 140 telefonate al giorno in orari notturni.
Soprattutto in alcuni momenti, i 5 operatori presenti contemporaneamente in orario diurno, per un territorio così vasto al servizio di 1,5 milioni di persone, si sono rivelati insufficienti, ma soprattutto insufficienti si sono rivelate le 30 linee telefoniche attivate, per cui è stato assai difficoltoso prendere la linea.
Così alcune persone si sono recate direttamente all’ambulatorio di guardia medica, dove in certi momenti erano presenti fino a 10 persone in attesa.
Al nuovo numero unico 0573 – 454545, diversamente da prima – quando erano direttamente i medici di guardia medica ad interfacciarsi con i pazienti – rispondono gli operatori “laici” appositamente formati della centrale operativa di Pistoia, che smistano le chiamate sui territori. Il nuovo modello, mutuato dall’emergenza 118, è stato accompagnato da investimenti tecnologici da parte della Asl, che mirano a migliorare il servizio, con la registrazione delle telefonate, l’informatizzazione delle cartelle cliniche, e la presa in carico successiva, laddove necessario, da parte del pediatra o medico di famiglia.
“Per poter realizzare questo obiettivo – spiega Daniele Mannelli, direttore del Dipartimento Rete Sanitaria Territoriale Asl Toscana Centro – era necessario centralizzare le telefonate e mettere in piedi un sistema con operatori tecnici che rispondono, registrano il paziente, lo indirizzano alla guardia medica più vicina, come avviene per l’emergenza urgenza. Nei giorni scorsi abbiamo colto il limite delle linee telefoniche che raddoppieremo, portandole a 60 e stiamo pensando di potenziare le postazioni in orario diurno. Anche se si tratta di prestazioni non urgenti, cercheremo di mitigare il disagio. C’è anche da considerare che abbiamo messo a disposizione dei medici un telefono cellulare, tablet e software dedicato per l’informatizzazione dei dati, per cui inizialmente qualche operazione può aver comportato una tempistica maggiore. Pensiamo che a regime, il nuovo sistema potrà portare benefici”.