Dopo settimane molto difficili per la nostra provincia, si cominciano ad intravedere alcuni segnali incoraggianti sul fronte del contagio da Covid. I nuovi casi segnalati ieri (domenica) sono 100, in calo rispetto ai giorni scorsi. Il parametro che fa ben sperare è soprattutto quello legato all’incidenza di nuovi casi settimanali ogni centomila abitanti, arrivato a 260, molto vicino alla soglia di 250 fissata per il passaggio automatico in zona rossa. Al momento la nostra provincia resterà in zona rossa fino alle 14 di sabato. Se il calo dei contagi – come si spera – si confermerà nei prossimi giorni e l’incidenza scenderà ulteriormente, Prato potrà tornare in zona arancione. Gli effetti delle maggiori restrizioni in atto da metà marzo d’altronde cominciano a dare gli effetti sperati, se si considera che il 31 marzo Prato era la prima provincia italiana per incidenza di nuovi casi ogni centomila abitanti, con un valore di 424. Due settimane dopo quel dato – pur restando tra i più alti a livello nazionale – si è notevolmente ridimensionato (260) e continuando di questo passo potrebbe consentirci di tornare arancioni. Altro numero significativo è quello relativo ai nuovi casi delle ultime tre settimane. Nella settimana appena conclusa si sono contati 608 nuovi contagi. Solo sette giorni prima, a cavallo tra fine marzo e Pasqua, erano stati 913. 974 in quella tra il 30 e il 24 marzo.
Il declassamento di fascia non dovrà ovviamente portare un abbassamento della guardia, perché se i contagi sono in calo purtroppo non si arresta la conta delle vittime del virus, che ieri ha causato il decesso di altre due persone. Altra situazione delicata è quella delle strutture ospedaliere. Le settimane scorse – segnate da numeri di nuovi casi molto alti – stanno pesando fortemente sulle strutture dedicate ai pazienti Covid. Solo all’ospedale sono 176 i ricoverati, 19 le persone che stanno lottando in terapia intensiva.