La pianta e la targa poste sulla rotatoria tra via Rosselli e via Carducci. Il sindaco Calamai:« Abbiamo scelto un luogo centrale della città, perché tutte le volte che passeremo da qui potremo rivolgere un pensiero a chi ci ha lasciato a causa del Covid». La scelta della pianta di ciliegio è il simbolo della bellezza e della caducità della vita. Un lungo applauso ha accompagnato la lettura da parte del sindaco Simone Calamai dei nomi dei trentacinque montemurlesi morti al causa del Covid, che da oggi il Comune di Montemurlo ha voluto ricordare attraverso la piantumazione di un albero di ciliegio e l’apposizione di una targa commemorativa, che riporta la scritta “In ricordo perenne di tutte le vittime della pandemia da Covid-19”.
Il ciliegio è stato piantato sulla rotatoria tra via Rosselli e via Carducci, alle porte del futuro parco cittadino, come spiega il sindaco Simone Calamai: «Abbiamo scelto un luogo centrale della città, perché tutte le volte che passeremo da qui potremo rivolgere un pensiero a chi ci ha lasciato a causa del Covid. Quando domenica scorsa ho ricevuto la notizia della mia negativizzazione dal Covid, il mio primo pensiero è stato quello di recuperare questa cerimonia che avremmo dovuto tenere lo scorso 20 marzo, giorno della scomparsa di Angelo Grazzini, il primo monte-murlese morto a causa del Covid».
Il sindaco Calamai ha poi ricordato come questo ultimo anno sia stato difficile e doloroso e si è voluto ancora una volta stringere alle famiglie di chi ha perso un proprio caro a causa del virus: «Questa giornata, questo luogo è dedicato a tutti coloro che non ci sono più – continua il sindaco Calamai – Non posso dimenticare i dolorosi racconti dei familiari delle vittime, persone che molto spesso sono salite in ambulanza verso l’ospedale con le proprie gambe e che non hanno più avuto modo di stringere e dare un ultimo saluto ai propri cari, morendo in solitudine. Un aspetto che rende questa pandemia ancora più dolorosa».
La scelta dell’albero di ciliegio per ricordare le vittime del Covid non è casuale, come spiega l’assessore all’ambiente, Alberto Vignoli: «Abbiamo scelto il ciliegio perché il suo periodo di fioritura, tra la fine di marzo e aprile, cade proprio nel momento in cui un anno fa ci lasciava Angelo Grazzini, il primo montemurlese morto a causa del Coronavirus. Nelle culture orientali, poi, per il ciliegio c’è un vero e proprio rito di ammirazione e i giapponesi pensano che la bellezza dei fiori di ciliegio rappresenti la caducità della vita. I fiori di quest’albero sono delicatissimi e ci devono spingere a riflettere su come tutti noi siamo fragili. Questo è il primo dei tre ciliegi che saranno piantati sulle rotatorie del nuovo centro cittadino».
Il sindaco Simone Calamai ha poi voluto ringraziare per il loro impegno tutto il mondo della sanità dai medici ospedalieri a quelli di famiglia, agli infermieri ed ha poi ri-volto un pensiero speciale alle associazioni di volontariato del territorio che con il loro impegno hanno consentito di dare servizi e risposte immediate ai bisogni dei cit-tadini malati o in quarantena. Infine il sindaco ha rinnovato l’appello alla vaccinazione come “unico strumento per interrompere il dramma dei decessi”.
I nomi dei montemurlesi morti per il Covid che il sindaco Calamai ha voluto ricordare pubblicamente: Angelo Grazzini, Alfredo Gallorini, Franca Volpi, Lina Guarracino, Settimo Gelli, Aldo Micheli, Filomena Preste, Enzo Ciolini, Matilde Angelozzi, Giuliana Ieri, Maria Gabriella Rosi, Rinaldo Rinaldi, Alessio (Ezio) Galeotti, Piero Righi, Fernando Caruso, Benito Presentini, Silvana, Andreas Bardazzi, Divo Martin, Concetta Magliano, Rosella, Enrico Bonci, Giuseppina Nencini, Lidia Zeuri, Rosa Lo Verde, Bruno Cascini, Bruno Monciatti, Mauro Bolognini, Carmine Potenza, Boci Beruze, Piero Luigi Gualchierotti, Gianfranco Roli, Mariano Nantista, Gabriella Contini e Maria Grazia.