15 Marzo 2021

Sospesa anche in Toscana la somministrazione del vaccino Astrazeneca in attesa del pronunciamento dell’Ema


Stop alle somministrazioni del siero Astrazeneca anche in Toscana. La sospensione arriva a seguito del blocco stabilito dall’Agenzia italiana del farmaco su tutto il territorio nazionale. Una decisione presa, in via temporanea e del tutto precauzionale, in attesa dei pronunciamenti ufficiali dell’Agenzia europea del farmaco: spetterà infatti all’Ema esprimersi sulla presunta o meno correlazione tra l’infusione del siero anglo-svedese e alcuni decessi sospetti.

Per la Toscana questo si traduce in una ulteriore battuta d’arresto di una campagna vaccinale che procede a rilento e tra mille difficoltà. La somministrazione con Astrazeneca è stata sospesa con effetto immediato già a partire da questo pomeriggio: per domani, 16 marzo, risultano sospese circa 5.500 somministrazioni e per dopodomani altre 5.500. Da oggi al 21 marzo prossimo – salve nuove comunicazioni – vengono così messe in stand-by ben 34mila prenotazioni in tutto il territorio regionale. Resta da capire come potrà essere completato il ciclo vaccinale per chi ha già ottenuto la prima dose, quasi 15mila toscani alla data dello scorso 4 marzo: con il blocco dell’Aifa potrebbe essere rivisto tutto il piano sanitario, tranne le vaccinazioni degli over 80 e degli estremamente fragili, a cui vengono destinati i sieri Pfizer e Moderna. Questo pomeriggio anche al centro vaccinale Pegaso nell’ex Creaf di via Galcianese le persone che si erano presentate per l’iniezione sono state rimandate a casa.

Intanto sul portale regionale prenotavaccino.sanita.toscana.it è stata attivata da oggi la procedura di adesione per gli “estremamente fragili”: pazienti con malattie importanti o con risposta immunitaria compromessa e che sono stati indicati dal Ministero della Salute come categorie a rischio. Si tratta di cittadini con malattie respiratorie, cardiocircolatorie o autoimmuni ma anche diabetici, dializzati, malati oncologici, soggetti con sindrome di Down o affetti da grave obesità. Il canale informatizzato è uno strumento in più per raggiungere chi non è seguito direttamente da una struttura ospedaliera toscana ma è aperto anche a chi è in cura e monitorato dai vari reparti e in attesa di ricevere la chiamata dell’Asl sulla base delle liste compilate dalle aziende sanitarie.

Tra chi attende il proprio turno senza avere certezze, ci sono anche 700 confratelli e consorelle del coordinamento Misericordie dell’area pratese: volontari del trasporto socio-sanitario, in gran parte over 65, che svolgono un compito prezioso per la comunità e che “hanno diritto – tuona il proposto della Misericordia di Prato, Gianluca Mannelli – a essere tutelati con il vaccino, così come promesso dalle autorità regionali”.