L’ultimo saluto a don Renzo Francalanci, per 40 anni rettore del santuario di Santa Maria del Giglio VIDEO e FOTO
La comunità pratese ha salutato questa mattina don Renzo Francalanci, deceduto lo scorso 2 marzo all’età di 85 anni. Rettore per 40 anni del santuario di Santa Maria del Giglio, don Renzo era ricoverato nella casa di riposo delle suore di Iolo da circa un anno, a seguito del peggioramento delle sue condizioni di salute. Stamani in cattedrale il funerale, presieduto dal vescovo Giovanni Nerbini e concelebrato dal clero diocesano.
Durante l’omelia monsignor Nerbini ha ricordato la vita di don Renzo e la sua particolare devozione alla Madonna, il suo forte legame con il santuario di Santa Maria del Giglio e le sue competenze e il forte entusiasmo profuso nell’insegnamento della religione ai ragazzi delle scuole medie. “Quanti hanno conosciuto bene don Renzo ripetono che la sua vita era indissolubilmente legata al santuario di Santa Maria del Giglio. Lì ha concentrato le sue energie e attenzioni, guidando almeno due generazioni di persone, che hanno trovato in quel piccolo santuario il loro rifugio”.
Don Francalanci, lo ricordiamo, è stato ordinato sacerdote nel 1957 dall’allora vescovo Fiordelli. Il suo primo incarico è stato quello di cappellano a Santa Maria della Pietà, per poi aver dato vita alla nascente parrocchia della Sacra Famiglia – comunità che ha guidato insieme a quella di Santa Cristina a Pimonte – i cui “ragazzi” di allora lo ricordano ancora con molto affetto. Uno di questi è Piero Doni. Ecco il suo ricordo
Don Renzo è stato poi parroco a San Paolo, proposto a San Giorgio a Colonica. Nel 1980 è arrivata la nomina a rettore della chiesa di Santa Maria del Giglio, uno dei cinque santuari mariani della città, dove è rimasto per 40 anni, mantenendo sempre viva la memoria dell’evento prodigioso all’origine della costruzione della chiesa. Per molti anni è stato inoltre priore della delegazione pratese dei cavalieri dell’ordine equestre del Santo Sepolcro, e in virtù di questo incarico è stato insignito del titolo di Archimandrita della Chiesa melkita di Antiochia, Alessandria e Gerusalemme. Ecco il ricordo di Alessandro Gori, delegato toscano dell’ordine equestre del Santo Sepolcro.