L’ombra del controllo della prostituzione e del trasporto merci dietro la sparatoria alle Cascine di Tavola e la rissa all’Osmannoro: arrestato 52enne VIDEO E FOTO
E’ accusato di essere uno degli autori della sparatoria avvenuta del luglio 2018 alle Cascine di Tavola e di tentato omicidio nell’ambito della rissa scoppiata nel marzo 2017 all’Osmannoro. Si tratta di un cittadino cinese di 52 anni che è stato arrestato all’aeroporto di Malpensa, dopo aver fatto ritorno in Italia dalla Cina. Su di lui pendevano due ordinanze di custodia cautelare, una ai domiciliari e l’altra in carcere, emesse dai gip dei tribunali di Prato e Firenze, che sono state eseguite dalla squadra mobile della Questura di Prato. L’uomo, che si trova ora recluso nel carcere di Busto Arsizio, aveva fatto ritorno in Cina nel 2019, prima che venissero disposte le misure cautelari nei cuoi confronti e pochi giorni dopo che altri indagati per la rissa alle Cascine di Tavola erano stati individuati e arrestati.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Prato, il movente della sparatoria avvenuta nel parcheggio delle Cascine è da ricondurre al controllo della prostituzione d’alto bordo cinese in alcuni hotel della città.
L’episodio dell’Osmannoro, invece, si inquadra nell’ambito della guerra tra gruppi rivali per il controllo del trasporto merci all’interno del comporto industriale cinese. Il 52enne, in possesso di permesso di soggiorno francese, è infatti proprietario di una delle principali ditte di spedizioni orientali attive da Prato in tutta Europa ed è accusato di voler imporre con metodi intimidatori la propria impresa di trasporti alle aziende di connazionali del territorio pratese. Gli investigatori, come hanno avuto modo di spiegare stamani nel corso di una conferenza stampa, sono convinti che l’uomo sia legato a gruppi criminali di matrice cinese.
Nelle immagini, acquisite dalla squadra mobile, si vede il 52enne giungere a bordo di un’auto nel piazzale della ditta, e nell’ambito di una spedizione punitiva estrarre una pistola all’indirizzo di due trasportatori pakistani che rimasero in quella circostanza feriti ad un braccio ed al costato. L’uomo ha poi avuto l’accortezza di chinarsi a terra per recuperare alcuni bossoli. Gli investigatori ritengono che siano stati esplosi almeno 2 colpi.
Secondo gli inquirenti, l’episodio di Sesto Fiorentino del marzo 2017 fu una diretta reazione a quanto accaduto pochi giorni prima a Prato in via Roubaix, dove in un parcheggio si fronteggiarono due gruppi contrapposti e dove a terra furono ritrovate di decine di bossoli.