Entro l’estate riaprirà Villa Fiorelli: sarà la porta di accesso al nuovo Parco delle Scienze e della Cultura di Galceti FOTO
E’ prevista entro l’estate la fine dei lavori a Villa Fiorelli, dove è in corso l’intervento di recupero dell’immobile che diventerà la nuova porta di accesso al Centro di scienze Naturali di Galceti, con biglietteria, bookshop, aule didattiche, uffici della Fondazione Parsec, attività dell’Istituto Geofisico Toscano e postazioni per i volontari che collaborano con il Parco. I lavori, iniziati lo scorso novembre e finanziati dal Comune con 631.000 euro, interessano la parte storica della Villa di origine seicentesca- che si sviluppa su due piani – e il giardino antistante, che sarà di libero accesso. Nei locali troverà spazio anche una caffetteria-locanda, i cui tempi di realizzazione potrebbero essere più lunghi.
Il trasferimento degli uffici dall’attuale sede Parsec di via Galcianese, presenti al primo piano sopra al Museo di Scienze planetarie, consentirà di ricavare nell’ex caserma dei vigili del fuoco nuovi spazi per le aule del polo scolastico di San Paolo.
Alla conclusione dei lavori, già dai prossimi mesi, Villa Fiorelli sarà data in concessione gratuita ventennale alla Fondazione Parsec, il soggetto nato nel 2017 dalla fusione di Csn e Fondazione Prato Ricerche. L’atto di indirizzo per la stipula della convenzione è stato approvato nei giorni scorsi dal consiglio comunale di Prato, sulla base del progetto di gestione presentato dal direttore della Fondazione Parsec Marco Morelli.
Un progetto ambizioso che si propone di creare in Galceti – all’interno dell’area protetta del Monteferrato – il Parco delle Scienze e della Cultura, ampliando e rivitalizzando l’offerta naturalistica, didattica, scientifica e culturale e puntando ad attrarre 50.000 visitatori all’anno.
“Il primo passaggio è stato quello di decidere che due presìdi scientifici fondamentali della nostra città – il centro di scienze naturali e il museo di scienze planetarie – trovassero una casa comune e diventassero luogo di riferimento per le scuole, le famiglie, gli appassionati della nostra città – spiega il sindaco Matteo Biffoni -. Adesso è in corso il primo step: i lavori a Villa Fiorelli, che crediamo di poter riconsegnare alla città entro l’estate. Poi l’idea é quella di proseguire nella realizzazione degli altri interventi all’interno del parco al servizio delle varie funzioni e fruizioni: il “pronto soccorso” per animali feriti da poter reintrodurre nel loro habitat naturale, la cura della fauna selvatica che non può essere reinserita, i percorsi naturalistici e la sentieristica verso Figline, il Monteferrato e Galceti che si snoderanno a partire da Villa Fiorelli, il recupero di spazi del parco meno conosciuti come la miniera di rame risalente all’Ottocento. Tanti progetti che dovranno essere finanziati, e che nel tempo, step dopo step vedremo di portare a compimento”.
Uno dei punti centrali del progetto che la Fondazione Parsec ha realizzato assieme all’Università di Firenze, presentato nei giorni scorsi al Comune, è l’abbattimento dell’ex ostello e della “tettoia” sulla parte posteriore della Villa Fiorelli (nella foto sotto), edifici realizzati negli anni Ottanta, in cattivo stato di conservazione e considerate “superfetazioni” male inserite nel contesto.
Al loro posto è prevista la realizzazione di nuove volumetrie meno impattanti, coerenti con la villa e con il paesaggio circostante (nell’immagine a corredo del titolo, un primo rendering dell’idea progettuale), un edificio composto da un piano seminterrato, piano terra e primo piano nel quale troveranno spazio – in un percorso espositivo interattivo – il nuovo Museo di Scienze Planetarie e Naturali, i Laboratori Galileiani e la piattaforma vibrante per la simulazione sismica.
Completeranno le aree espositive, sempre secondo il progetto di massima per lo sviluppo del Parco, alcuni piccoli prefabbricati di appena 10 metri quadrati, contestualizzati nel paesaggio, in grado di ospitare piccole mostre tematiche o permanenti che andranno a completare l’offerta museologica ed educativa. Un Parco la cui estensione sarà ampliata dagli attuali 14 ai futuri 24 ettari, ricomprendendo alcune aree dove attualmente sono stati poste recinzioni e cancelli (apribili e richiudibili dagli escursionisti) per “proteggere” dall’azione della fauna selvatica le centinaia di nuove piantumazioni, per lo più virgulti di cipressi alti pochi centimetri, effettuate nelle scorse settimane per “riforestare” parzialmente delle aree rimaste prive di vegetazione a causa del Matsucoccus, insetto infestante che negli ultimi anni ha attaccato la gran parte dei pini presenti.
“Il Parco delle Scienze e della Cultura – afferma il direttore della Fondazione Parsec Marco Morelli – é pensato nell’ottica di poter ospitare scolaresche, famiglie e visitatori singoli che potranno qui permanere per l’intera giornata e avere tante cose da fare, fra cui la visita al museo di scienze planetarie, unico nel suo genere in Italia che conta già 12.000 presenze annue, e la visita al parco che diventerà “un museo diffuso” e ospiterà emergenze del tutto particolari e interessanti: da una piccola galleria mineraria scavata nella seconda metà dell’Ottocento dove verranno esposti i minerali del Monteferrato, a punti di valorizzazione della storia del marmo verde. Ci sarà poi tutta la parte faunistica che verrà suddivisa in due aree: una non visitabile al pubblico dove troveranno ricovero gli animali che potranno essere reintrodotti in natura e l’altra dove invece troveranno ricovero gli animali che non possono essere reintrodotti in natura per motivi di salute. É un progetto ambizioso, che cambierà radicalmente questa zona per farla diventare il punto di partenza e la porta di accesso di vari itinerari che si svilupperanno non soltanto intorno al Monteferrato, ma anche verso il borgo di Figline, Bagnolo, verso il Borgo Le Coste e il Mausoleo di Malaparte: in qualche modo villa Fiorelli diventerà il fulcro di questo grande polo attrattivo naturalistico che già oggi è fruito da tantissimi utenti, visitatori e camminatori”.
Un altro motivo di attrazione individuato è il grande planetario, ipotizzato negli spazi accanto alla villa attualmente occupati dal parcheggio e da un lastricato. “Seminterrato e reso quanto più invisibile dalle coperture e dai rivestimenti in modo da avere un impatto minimale sul paesaggio, sarà costituito da una cupola di circa 12 metri di diametro, potrà ospitare fino a circa 60 visitatori e sarà dotato dei più moderni sistemi di proiezione digitale. Il Planetario sarà il più grande e moderno della nostra Regione e la sua progettazione è già in fase molto avanzata”, grazie alla collaborazione con il Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche GAL Hassin all’interno del Parco delle Madonie, in Sicilia.
Dario Zona
Nella gallery sotto le foto di Alessandro Fioretti con le immagini all’interno del cantiere di Villa Fiorelli