Turismo, settore in ginocchio: nel 2020 mancano all’appello 145mila visitatori. “Anche Prato ha sofferto della crisi di Firenze”
Presenze di visitatori stranieri crollate, pernottamenti legati al turismo lavorativo dimezzati e totale assenza di prenotazioni in vista del periodo pasquale. Sono i dati che raccontano la profonda crisi che sta vivendo il settore alberghiero e più in generale quello turistico. I numeri sono stati forniti da Federalberghi nel corso di una seduta della commissione comunale Bilancio. In un anno a Prato si sono persi 200mila pernottamenti di turisti stranieri: 130mila provenienti dall’Asia, 28mila dagli Stati Uniti e il resto dall’Europa. L’assenza di visitatori Usa è da ricercare soprattutto nella crisi di Firenze: questi infatti erano turisti che pernottavano a Prato per convenienza economica o per la saturazione delle strutture ricettive fiorentine.
Continuando a soffermarsi sui dati del 2020, Federalberghi parla di una perdita a Prato in un anno di 145mila turisti. Situazione che ha portato a mettere in cassa integrazione circa metà dei lavoratori del settore. Al momento gli alberghi più grandi fanno una media di 20 camere vendute al giorno, quelli più piccoli hanno prenotazioni quotidiane per circa 10 stanze. E guardando al futuro Federalberghi chiede di mettere in programma iniziative culturali e sportive, capaci di richiamare a Prato turisti italiani e stranieri.
Nel video l’intervista al presidente provinciale di Federalberghi Rodolfo Tomada