Continua a crescere la popolazione scolastica delle scuole superiori in provincia di Prato: un trend positivo che per il prossimo anno didattico farà segnare un aumento degli studenti in quasi tutti gli istituti del territorio. Un risultato che però si scontra con la carenza cronica di spazi, necessari più che mai a causa della pandemia.
I dirigenti scolastici tornano a chiedere più aule alla Provincia, a cominciare dalla dirigente del Livi-Brunelleschi Maria Grazia Ciambellotti che, conti alla mano, resta in cerca di 14 stanze. Il motivo è presto chiarito: le classi in entrata nel suo istituto risultato sempre maggiori rispetto alle quinte in uscita. Al liceo artistico i nuovi iscritti sono 180, in linea con lo scorso anno, e consentiranno di creare dunque 9 classi prime. 125 le matricole allo scientifico, tra biomedico e tradizionale, con un aumento di circa 50 ragazzi e la formazione di 5 classi prime. Al linguistico i nuovi iscritti ammontano a 250: le prime resteranno 10. “I docenti sono già divisi in sei sedi, due a Montemurlo e quattro a Prato e si spostano da una parte all’altra per fare lezione – ripete Ciambellotti – Di più non si può chiedere. Nelle strutture attuali abbiamo occupato ogni singolo metro quadrato”.
Al Buzzi le iscrizioni tengono e anzi aumentano di qualche decina di unità tanto che la direzione starebbe lavorando per ripristinare la specializzazione in chimica tintoria e ampliare così l’offerta formativa. Segno più anche per il Marconi, dove la parte del leone la fa l’indirizzo ingegneristico e meccanico. Numeri in leggero calo al Dagomari: i lavori di ampliamento della scuola dovrebbero consentire di gestire al meglio la situazione. Stabile il flusso al liceo Copernico mentre al Cicognigni-Rodari si è registrata una crescita di 50 unità a Scienze sociali.
Autentico boom invece al Datini per quanto riguarda l’indirizzo agrario: il corso di studi ha raddoppiato i propri iscritti, circa una 50ina. Confermato invece il dato sull’alberghiero con un leggero incremento: 270 le matricole con la possibilità di arrivare a 12 prime. Nessun problema di aule, come ribadito dal preside Daniele Santagati.
Per chiudere, il Gramsci-Keynes. Numeri stabili con un leggero calo nell’indirizzo turistico, nell’ordine di una 30ina di iscritti, forse anche per effetto della crisi del settore dettata dal Covid. Il totale dei nuovi iscritti, in tutti i percorsi formativi, è pari a 310. Ma il rebus ambienti didattici resta. “Con queste cifre riusciamo ancora a garantire una buona organizzazione in termini di spazi – riferisce il dirigente scolastico Stefano Pollini – . Se anche l’anno prossimo dovesse però essere osservato il distanziamento sociale allora l’unica strada percorribile rimarrà quella della didattica a distanza per una parte delle classi”.