Ha patteggiato una pena di 2 anni di reclusione davanti al gup di Firenze una 36enne, residente in città, accusata di far parte di un’associazione a delinquere specializzata nel realizzare matrimoni di comodo per far ottenere permessi di soggiorno a immigrati del Kosovo. La donna, difesa dall’avvocato Stefano Camerini, sarebbe stata incaricata di reclutare uomini e donne italiani, o comunque in regola con le norme sul soggiorno, disposti a contrarre matrimoni simulati con cittadini kossovari, dietro pagamento di un compenso variabile tra i 4mila e i 6mila euro.
Inoltre, il gup ha accettato l’eccezione di competenza territoriale sollevata dai legali di altre due donne imputate nel procedimento, alle quali non veniva contestata l’accusa di associazione a delinquere. La loro posizione sarà giudicata dai magistrati di Prato.