Il problema del bullismo visto dalla parte del carnefice. Il Comune di Montemurlo, nell’ambito delle iniziative della Giornata contro il bullismo, ribalta la prospettiva sul problema e porta agli studenti la testimonianza di Daniel Zaccaro, ex bullo che è riuscito ad uscire dalla spirale della violenza, a laurearsi e a diventare educatore. sposta dalla parte del “carnefice”. Oggi, giovedì 25 febbraio, le tre classi terze della scuola media Salvemini – La Pira” coinvolte nel progetto contro il bullismo hanno incontrato la pedagogista Fulvia Innocenti, che aiuterà i ragazzi ad analizzare il fenomeno nei suoi aspetti ricorrenti, così come nella diversità delle forme che può assumere. La consapevolezza infatti è il primo passo per affrontare il problema del bullismo. Domani, venerdì 26 febbraio invece, in video- conferenza interverrà Daniel Zaccaro, che racconterà agli studenti la sua esperienza. Nel suo passato ci sono pestaggi, violenze, bullismo, carcere, prima al Beccaria, poi a San Vittore. Daniel Zaccaro, che oggi ha 29 anni, ad un certo punto del suo percorso ottiene l’affidamento in prova presso la comunità Kayro’s di don Claudio Burgio. Qui la sua vita ha una vera svolta, lentamente matura, studia e si iscrive all’università, impara il valore dell’educazione, del lavoro, dello studio, il rispetto per se stesso e per gli altri. «Anche i carnefici, seppur da un altro punto di vista, sono vittime di un problema. Per questo abbiamo invitato Daniel Zaccaro a raccontare la sua esperienza e pensiamo che possa lanciare un messaggio di speranza e di rinascita a tutti, ai bulli per trovare una nuova strada e per i bullizzati per trovare la forza di chiedere aiuto e ribellarsi ai soprusi», sottolinea l’assessore Antonella Baiano, «Vorrei poi lanciare un appello ai ragazzi e alle loro famiglie: non abbiate paura a denunciare soprusi o azioni vessatorie. Per affrontare il problema è innanzitutto necessario rompere il muro di silenzio e trovare la forza di chiedere aiuto alle forze dell’ordine, alla scuola o anche al Comune. Noi ci siamo. Il problema delle prepotenze tra coetanei, sia in ambito scolastico che extra-scolastico, rappresenta un problema che insieme possiamo affrontare e risolvere».