26 Febbraio 2021

L’Interporto lancia il progetto “City Gate”, “Trasporti sostenibili per ridurre l’impatto ambientale”


Quanto costa movimentare le pezze? I furgoncini fra le varie aziende della filiera si spostano sempre a pieno carico? E qual è l’impatto sull’ambiente derivante dall’attività logistica delle imprese del distretto? Da queste domande nasce il progetto ‘City Gate’, promosso dall’Interporto della Toscana Centrale e dal Consorzio Detox, in collaborazione con il laboratorio ‘LogisLab’ dell’università di Firenze e con TesiSquare. ‘City Gate’ vuole analizzare i costi logistici della movimentazione delle materie prime all’interno della filiera produttiva del distretto e quantificarne l’impatto ambientale.

Si parte con una sperimentazione dalla durata di tre mesi, che coinvolge il lanificio Nova Fides, Marini Industrie, Rifinizione Cambi, Rifinizione Alan e Fratelli Ciampolini. Di fatto, si va a testare sul campo il percorso che fanno i semilavorati tessili passando fra lanifici, rifinizioni e tintorie collocate in un raggio totale di circa 15 chilometri. L’obiettivo è di tracciare ogni passaggio delle pezze, comprendere se i furgoncini fanno viaggi semivuoti e soprattutto capire se i percorsi fra le varie aziende si sovrappongono. Questo sarà possibile tramite un portale realizzato da TesiSquare e modellato sulla filiera pratese. Ogni azienda caricherà sul programma gli spostamenti giornalieri dei furgoncini con a bordo le materie prime, dando conferma dell’inizio, delle tappe intermedie e della fine di ogni viaggio. Al termine dei tre mesi di sperimentazione tutti i dati saranno caricati su un portale, che fornirà statistiche e potenziali ottimizzazioni del servizio di trasporto.

L’investimento iniziale della sperimentazione verrà sostenuto dall’Interporto della Toscana Centrale. Il polo di Gonfienti ha fra i suoi obiettivi quello di realizzare un piano di sviluppo di logistica urbana sostenibile, articolata sulle necessità del territorio, capace di ridurre il traffico veicolare e l’inquinamento. “Attraverso questo progetto l’Interporto assume un ruolo ancora più centrale nella logistica regionale – spiega il presidente Francesco Querci – E va a instaurare un rapporto sempre più solido con le aziende del distretto e dell’area metropolitana, con una progettualità che ben potrebbe adattarsi ad altri distretti o ad altre filiere del territorio nazionale. Al termine della prima fase pilota, alla luce dei risultati raggiunti, è previsto l’utilizzo di mezzi green per potere svolgere l’attività di consegna delle materie prime all’interno del distretto pratese o di altre filiere. La politica dell’ultimo miglio, infatti, rientra fra gli obiettivi dell’intermodalità e va nella direzione della sensibilizzazione verso il rispetto dell’ambiente. ‘City Gate’ ha tutti i requisiti per potere intercettare i fondi del Recovery Fund”.

Chiusa la prima fase di sperimentazione e raccolti i dati, si potrà passare allo step successivo: creare la ‘filiera zero’. Una serie di furgoncini, gestiti da aziende specializzate del settore, potranno fornire alle imprese del distretto un servizio di trasporto delle materie prime, consentendo un tracciamento dettagliato del viaggio. In questo modo le singole ditte potranno gestire in modo razionale e sostenibile la logistica delle lavorazioni tessili, dalla fibra al prodotto finito. “Il Consorzio Detox è in prima linea sui temi della sostenibilità e il progetto City Gate rientra perfettamente negli obiettivi di tracciabilità del prodotto e di rispetto dell’ambiente tramite la riduzione delle sostanze inquinanti – spiega il presidente Andrea Cavicchi -. Un’azienda da sola non può farcela a organizzare un simile percorso di sperimentazione, e allora abbiamo pensato di allestire un sistema integrato di imprese, guidato dall’Interporto che continua a investire nello sviluppo del territorio. L’idea è quella di andare verso l’efficientamento della filiera, riducendo i costi, tracciando ogni fase della produzione e riducendo l’impatto ambientale”.

A supportare il progetto ci sarà l’università di Firenze attraverso il laboratorio ‘LogisLab’, diretto da Rinaldo Rinaldi. “Buona parte dei lanifici non ha mai analizzato i costi logistici derivanti dallo spostamento delle materie prime – sottolinea il professore -. Attraverso questa sperimentazione, quindi, proviamo a capire qual è il peso di questa attività sui bilanci delle imprese. Lo faremo con un approccio pratico, cercando di comprendere quali sono i vuoti di efficienza e come ottimizzarli”.

TesiSquare ha rilasciato il portale cloud sul quale è possibile registrare i viaggi, tracciando l’effettivo svolgimento tramite l’app mobile fornita alle aziende coinvolte nella sperimentazione di ‘City Gate’. Si tratta di un’azienda con oltre 25 anni di esperienza nel campo dell’information technology, che ha realizzato e distribuito soluzioni software collaborative e affidabili in 44 paesi in tutto il mondo. “Siamo fieri di aver realizzato un progetto, che pone al centro collaborazione e innovazione di filiera, con uno sguardo attento e responsabile alla sostenibilità ambientale. Elementi chiave della nostra cultura aziendale” dichiara Giuseppe Pacotto, chairman and ceo di TesiSquare. Sostenibilità e innovazione si concretizzano attraverso una piattaforma tecnologica che rafforza il comparto tessile pratese: “La piattaforma consente di gestire e tracciare in maniera semplice lo scambio di merci tra i diversi attori della filiera – dichiara Mauro Zini -. Il monitoraggio completo è garantito in modalità cloud con l’obiettivo di creare sinergia dei flussi, ridurre i costi di trasporto e le emissioni di anidride carbonica”.