Agguato in Congo, la testimonianza del cugino di Rocco Leone: “La nostra famiglia è ammirata da quello che fa, saremo in apprensione finché non lo rivedremo in carne e ossa” VIDEO
Una famiglia “ammirata” dal lavoro di Rocco, anche se, effettivamente, la parte dei Leone residente a Prato negli ultimi anni ha avuto pochi contatti con quel cugino che dalla laurea in Matematica è passato ad occuparsi degli ultimi, in Africa, per conto della Fao. A parlare è l’avvocato Paolo Leone, cugino del pratese sopravvissuto all’agguato in Congo in cui hanno trovato la morte l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista congolese Mustapha Milambo. L’avvocato Leone, che ci ha accolti nel suo studio a due passi da piazza delle Carceri, riferisce di aver appreso attraverso i media la notizia che il cugino si era trovato coinvolto nell’attentato in Congo in cui ha perso la vita l’ambasciatore Attanasio e che, ad oggi, non gli è stato detto dagli altri familiari preso i quali si è informato se c’è una data certa del ritorno di Rocco, anche se sa che le sue condizioni di salute sono buone.