Più infortuni, più cassa integrazione, salari mediamente più bassi, più disoccupazione: il tutto sempre più al femminile. E’ quanto si registra dall’ultima rilevazione Inail sugli infortuni sul lavoro da Covid, incrociata con i dati sul mercato del lavoro e sulla cassa integrazione in deroga, quali risultano dall’ultimo bollettino dell’Osservatorio sulla crisi pandemica a Prato, di Pin e Camera del Lavoro. «Un quadro preoccupante – sottolinea il segretario generale della Cgil di Prato Lorenzo Pancini – che richiede interventi urgenti, nazionali e locali».
Al 31 dicembre 2020 gli infortuni sul lavoro da Covid, secondo l’Inail, sono stati 7.177 in Toscana, con un’incidenza percentuale del 5,5% sul totale italiano di 131.090 casi: a Prato, 9,9% sul totale regionale, dietro solo a Pisa, gli infortuni sono stati 711, 537 a donne, il 75,5%, in linea con la percentuale toscana del 73,5%. «Bisogna fare una verifica sui protocolli sicurezza, stilati e sottoscritti all’inizio della pandemia – chiosa Pancini –. Soprattutto è necessario aggiornare i documenti di valutazione dei rischi all’emergenza pandemica, a partire da quelli connessi alle differenze di genere, età e tipologia contrattuale. Chiederemo al Dipartimento della prevenzione della Asl di riattivare i tavoli di confronto istituiti con l’accordo quadro dell’aprile 2018».
Le difficoltà di genere non finiscono qui: le perdite maggiori in termini di occupazione si sono registrate nelle confezioni di abbigliamento (meno 627 posti di lavoro al 31 dicembre 2020 rispetto alla stessa data 2019) e nei servizi (meno 1242 occupati tra il 31 dicembre 2019 e il 31 dicembre 2020), «due settori – evidenzia Manuela Marigolli della segreteria Cgil – ad alta intensità di manodopera femminile, spesso sinonimo di lavoro povero, bassa qualificazione professionale, bassi salari e scarse tutele»; per non dire della cassa integrazione in deroga che a Prato ha interessato il 54,8% delle lavoratrici (luglio 2020-Osservatorio pandemico).
«Al netto del settore sanitario – rilevano Pancini e Marigolli – dove si è registrata la maggioranza degli infortuni da Covid, i dati che emergono ci fanno dire che, insieme alla necessità di individuare questi settori come prioritari per la campagna vaccinale, e alla verifica dei protocolli sulla sicurezza, occorrono misure urgenti per sostenere l’occupazione, i redditi, per proteggere le fasce del mercato del lavoro – e le donne con i giovani sono le più esposte – meno tutelate. Ribadiamo le nostre idee: cambiare il sistema economico, produttivo e sociale con i progetti da presentare al cospetto del Next Generation Eu, con azioni di sostegno all’occupazione femminile, alla formazione ed alla riqualificazione professionale, al ricambio generazionale».