9 Febbraio 2021

Il Pin in campo per la tutela del patrimonio culturale europeo


C’è anche il Pin di Prato tra gli enti italiani chiamati a preservare il patrimonio culturale europeo, attraverso l’impiego di innovative tecnologie digitali esistenti. Prende infatti il via il progetto per la realizzazione del primo Centro di competenza europeo per la conservazione del patrimonio, che vede l’Italia alla guida della rete europea del patrimonio culturale. Coordinato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), e gestito con un partenariato di soggetti pubblici e privati, il progetto si chiama 4CH (Competence Centre for the Conservation of Cultural Heritage) e sarà una grande rete virtuale distribuita.
Coordinerà una rete multidisciplinare di esperti di 19 partner, suddivisi in 13 Paesi dell’Unione Europea. Per l’Italia sono coinvolti anche il Pin di Prato, società di servizi didattici e scientifici per l’Università di Firenze, l’Università di Bologna, l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico (Iccu) e l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (Iccd) del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (Mibact), e lo spin-off dell’Università di Ferrara, Inception.
Il progetto, finanziato con quasi 3 milioni di euro nell’ambito di Horizon 2020, sarà operativo in tre anni, al termine della prima fase che servirà per costituire l’infrastruttura logistica e gestionale. L’obiettivo è preservare il patrimonio culturale europeo, sfruttando le più innovative tecnologie digitali esistenti. Ad esempio, attraverso la realizzazione di modelli digitali in 3D di siti e monumenti, o l’impiego di infrastrutture per la ricerca in fisica delle particelle per monitorare lo stato di salute del nostro patrimonio culturale, valutare i rischi a cui è sottoposto, e definire interventi di restauro o conservazione.
Per Francesco Taccetti, ricercatore Infn responsabile europeo di 4CH, “si tratta di un progetto ambizioso che, grazie a multidisciplinarietà, competenze e tecnologia, punta a tutelare la ricchezza e la varietà del patrimonio culturale europeo, portando innovazione nella tradizione”.