20 Febbraio 2021

Festa della Polenta, Vernio spera di farla in estate. Intanto la ricorrenza viene raccontata in un video


Un video con le immagini delle tante edizioni del passato per celebrare la ricorrenza della festa della Polenta di Vernio, che purtroppo, come è già accaduto l’anno scorso, anche quest’anno si vede rubare la scena dalla pandemia. Domenica 21 febbraio, era infatti attesa la 445 edizione della festa, che rappresenta uno degli eventi culturali più importanti del Comune.

“Speriamo di poter realizzare un’edizione, anche ridotta, nella primavera-estate di quest’anno, se la situazione sanitaria lo permetterà – dicono il sindaco e l’assessore alla Cultura di Vernio, Giovanni Morganti e Maria Lucarini – Nel 2020 abbiamo dovuto annullare tutto a pochi giorni dalla celebrazione a causa del lock down. Quest’anno abbiamo pensato di festeggiare comunque la ricorrenza con un video che racconta la storia dell’evento”.

Il video, realizzato dalla Società della Miseria – Gruppo storico Conti Bardi e dal Comune, ricostruisce infatti la storia della Polenta con immagini anche molto antiche, ce ne sono della fine dell’800 e degli inizi del ‘900 del secolo scorso, e altre che via via arrivano fino ai nostri giorni. Verrà pubblicato domani alle 12, all’ora e nel giorno in cui tradizionalmente si teneva la famosa distribuzione della polenta alla cittadinanza.

 

 

Tutta la comunità di Vernio ogni anno lavora alacremente per organizzare la Festa della Polenta, un evento che rappresenta un momento di coesione e di condivisione di valori storici. Non è semplice folklore, ma una festa di comunità, un tuffo nella storia che normalmente ogni anno riporta il borgo al 1512 grazie all’appassionato impegno di oltre 100 volontari. “Sono loro, i volontari, che animano la ricostruzione storica e ricreano un evento storico su cui poggiano le radici della nostra comunità”, spiega il presidente della Società della Miseria Piero Sarti.

Il Corteggio storico e la distribuzione del piatto della tradizione in piazza – polenta dolce, aringhe e baccalà – costituiscono il momento centrale della festa, nata per rievocare la terribile carestia del 1512 conseguenza dell’invasione spagnola e del terribile Sacco di Prato. Fu l’intervento dei Conti Bardi – con la scelta di distribuire alla popolazione, ormai allo stremo, la polenta di castagne – la via di salvezza della gente di Vernio. Per ricordare l’episodio dalla fine del XVI secolo la festa si celebra la prima domenica di Quaresima con l‘obiettivo di mantenere vivo il legame con la storia ma anche di valorizzare tutti i derivati della castagna.