10 Febbraio 2021

Covid, a Prato 40 nuovi positivi e 2 decessi. La Toscana rischia di andare in zona arancione. Giani: “Pericolo oggettivo”


40 casi positivi a Prato nelle ultime 24 ore e 2 decessi: due donne, entrambe di Prato, di 93 e 82 anni, morte all’ospedale Santo Stefano. Questi i dati riportati nel bollettino quotidiano della Regione, che a livello toscano segnala 671 nuovi contagi a fronte di 13.043 tamponi molecolari e 7.003 tamponi antigenici rapidi eseguiti nell’ultimo giorno. Sale quindi il numero dei positivi all’interno dei confini regionali (ieri erano 453) ma resta stabile il dato sui ricoveri: 815 (1 in più rispetto a ieri), 115 in terapia intensiva. Si registrano inoltre 16 nuovi decessi: 6 uomini e 10 donne con un’età media di 84,3 anni. A Prato i morti per Covid dall’inizio della pandemia ammontano a 298.

Il rischio concreto, alla luce dell’andamento dell’emergenza, è che la Toscana scivoli presto in zona arancione, forse già a partire da domenica prossima. Uno scenario che non fa dormire sonni tranquilli e che spaventa soprattutto i ristoratori, alle prese con le prenotazioni per la giornata di domenica, San Valentino. “Sono molti i ristoratori che mi dicono: se dobbiamo andare in zona arancione, fate in modo che sia da lunedì, perché domenica è San Valentino. Sono loro nel cuore, ma non dipende da noi – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani in Consiglio -. Tutto viene deciso con un decreto del ministro della sanità, sentito il presidente della Regione, sulla base dei dati che emergeranno venerdì nella cabina di regia. Il pericolo di andare in fascia arancione è oggettivo. I dati che trasmettiamo segnalano una salita graduale nel numero dei contagi, non allarmante, ma c’è. Tutto dipenderà dai tempi di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”.

Il presidente ha precisato che alla salita del numero dei contagi (oggi 671),  si unisce un leggero aumento dei posti occupati nelle terapie intensive (110-115 unità), “sempre bassi rispetto ad altre regioni”, mentre siamo a poco più di 800 nelle postazioni Covid. Tendenzialmente, a suo parere, sono numeri che possono portarci in zona arancione.

“Più preoccupante la situazione nelle zone di confine, specie con l’Umbria, dove si accertano varianti del virus, che accelerano il propagarsi del contagio – ha aggiunto Giani. – A Chiusi,  il sindaco Iuri Bettolini non ha avuto esitazioni a introdurre la zona rossa e ora come Regione stiamo facendo i tamponi per tutti i cittadini, circa cinquemila persone”. Giani ha, infine, riferito che in Valtiberina la situazione è in evoluzione, perché il sindaco di San Sepolcro è ancora indeciso sul da farsi, ma intanto è stato deciso di fare i tamponi a tutti gli studenti dell’area.