Avrebbero percepito indebitamente assegni sociali per un importo complessivo di circa 260.000 euro. Per questo sette persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Hanno tutte più di 66 anni, requisito anagrafico indispensabile per accedere agli assegni sociali.
La scoperta è scaturita da una serie di controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza di Prato, che ha condotto un ampio monitoraggio allo scopo di verificare la regolare erogazione agli aventi diritto degli assegni sociali, prestazione che viene corrisposta dall’Inps e che “ha sostituito la pensione sociale e le relative maggiorazioni”, tra “i principali strumenti di protezione sociale attualmente in vigore”.
Secondo quanto accertato dai finanzieri attraverso l’incrocio dei dati e i successivi approfondimenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Prato, i sette denunciati “avrebbero omesso di dichiarare il possesso di redditi, per lo più fondiari, nonché variazioni anagrafiche o altri rilevanti dati”. Tra di loro “spicca un ultrasettantenne italiano, risultato proprietario di numerosi immobili tuttavia non menzionati in sede di domanda di assegno sociale”. In seguito alle verifiche compiute dalla Guardia di Finanza, l’Inps ha sospeso l’erogazione degli assegni e ha avviato le procedure per il recupero di quanto versato in precedenza.
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