Via delle Segherie diventa un museo a cielo aperto: opere e installazioni invadono il Macrolotto 0 con “Urban Story” FOTO
Dal 22 gennaio al 20 febbraio 2021 il progetto Urban Story arriva in via delle Segherie, nel Macrolotto Zero e invade il nostro quotidiano secondo una modalità da sempre utilizzata da Dryphoto, che porta le opere fuori dai luoghi deputati dell’arte, per diventare motore rigeneratore di spazi degradati e costruire comunità. Anche questa volta Dryphoto continua il lavoro nel quartiere dove ha sede, a maggior ragione in un momento storico come questo in cui la pandemia ci ha costretti a usufruire della cultura solo attraverso mezzi virtuali, e la comunicazione ci ha bombardato di immagini e sentimenti negativi.
Oggi più che mai si avverte la necessità di uscire fuori e interagire con le persone.
Tra via delle Segherie e il Giardino Melampo vengono installate, per questa occasione, le opere di Valentina Lapolla, Robert Pettena, R.E.P. Revolutionary Experimental Space provenienti tutte da progetti realizzati negli anni da Dryphoto, sfidando, nel pieno rispetto delle regole, l’attuale situazione.
Urban story è l’occasione per riaprire gli archivi della galleria pratese, digitalizzare immagini, inviti e manifesti che dal 1977 hanno accompagnato questa lunga avventura nel mondo dell’immagine. Dagli archivi escono anche alcune opere — cinque installazioni — che ben si adattano a instaurare un dialogo con la strada e il vicinato, per una mostra a cielo aperto.
L’arte, e in questo caso l’arte pubblica, è ancora di più motivo di incontro e pretesto per dialogare, superare ogni difficoltà linguistica o culturale per una spinta alla creazione di un immaginario nuovo che farà la realtà del domani. Uscire in strada, anche solo per allestire un’opera, diventa azione per rimettere in moto relazioni, per sentire di nuovo il contatto con il prossimo.
È un piacere parlare con te, Pollicina di Valentina Lapolla è un’ installazione che nasce come espressione di una riflessione sulla vita di via delle Segherie, un punto di luce, un vecchio lampione stradale colorato di fucsia, una lampada magica, verrebbe da dire. Avvicinandosi sentiamo le tante lingue e le tante voci di questa città mandare segnali e messaggi, frasi di buon auspicio in stile biscotto della fortuna e bacio Perugina: il lampione si attiva quando percepisce la presenza di qualcuno. L’opera è un progetto collettivo a cura delle molte persone che co-formano Dryphoto, realizzato nel 2017 per MLZ- Via delle Segherie a cura di Alba Braza.
The Dragon and Saint George di Robert Pettena è invece l’azione che l’artista ha fatto nella città di Prato nel 2012 per il progetto Anno del Drago. Un banner con riprodotto un particolare di un’incisione di Joseph Edgar Boehm che rappresenta San Giorgio, il santo-soldato che uccide il drago è stato, abusivamente, esposto a Prato sulla facciata di Palazzo Dragoni in Piazza del Duomo e su quella di Palazzo Pretorio in Piazza del Comune, luoghi dove il Drago dei festeggiamenti del Capodanno Cinese non poteva danzare per una restrizione posta dall’amministrazione comunale.
R.E.P., Revolutionary Experimental Space sono un gruppo di artisti attivisti ucraini formatosi nel 2004 e attualmente composto da Ksenia Galitskaya (Kiev, Ucraina, 1984), Nikita Kadan (Kiev, Ucraina, 1982), Zhanna Kadyrova (Brovary, Ucraina, 1981), Vladimir Kuznetsov (Lutsk, Ucraina, 1976), Lada Nakonechnaya (Dnepropetrovsk, Ucraina, 1982) e Lesia Khomenko (Kiev, Ucraina, 1980) e Patriotism Hymn è il loro progetto mobile che dal 2006 utilizza un alfabeto di logotipi. Giocando con la memoria collettiva, Patriotism Hymn si ispira alla propaganda sovietica e alle tecniche di comunicazione politica. Una miscela di ironia, umorismo e attività sovversiva, nascosta dal modo in cui vengono usati questi loghi, permette agli artisti di combinare vari stereotipi e pezzi di informazioni sull’Ucraina e l’Europa e di toccare temi come l’immigrazione, la diffusione della conoscenza o la corruzione. Alcuni elementi di questo progetto, stampati a grandi dimensioni su PVC sono stati presentati nella prima edizione di Piazza dell’Immaginario del 2014.
Questa versione in presenza di Urban Story prevede anche la proiezione dei video realizzati per questo progetto. Fino ad ora fruibili tramite una connessione con il sito della galleria o i suoi canali social, vengono proiettati adesso negli spazi esterni della galleria per essere condivisi anche con i vicini di casa e gli abitanti del quartiere.
Urban Story è quindi un progetto complesso, composto di tante parti pronte a integrarsi, ad accogliere altre storie e altri materiali, ma che si compone partendo dal racconto di alcuni curatori; Pier Luigi Tazzi, Filippo Maggia, Alba Braza e Roberta Valtorta, dal video Nascita di un’utopia con le interviste ad alcuni dei fondatori e frequentatori di Dryphoto (Andrea Abati, Nadia Baronti, Mauro Bianchi, Fabio Casati, Vittoria Ciolini, Rodolfo Giustini, Enrico Pacini, Marco Panerai, Emo Risaliti), e i video di Andrea Abati Parlami di te, che attraverso le parole di Vittorio Albonetti, Vittoria Ciolini, Luca Ficini, Luigi Pucci e Emo Risaliti, sono degli omaggi ad alcuni personaggi passati da Dryphoto, in particolare a Luigi Ghirri e Ando Gilardi. Inoltre Abati ritrae l’ex Assessore alla Cultura di Prato Giampiero Nigro, che fu un sostenitore della cultura e della fotografia come forma d’arte, proprio negli anni in cui Dryphoto iniziava la sua attività.
Passare da via delle Segherie in questi giorni può diventare l’occasione per tornare a vedere anche le opere permanenti realizzate nelle diverse edizioni del progetto Piazza dell’Immaginario a cura di Alba Braza. Tra via Pistoiese e via Filzi sono visibili le opere di Andrea Abati, Francis Alÿs, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Bianco-Valente, Bleda y Rosa, Pantani-Surace, Bert Theis.