“Alcuni frequentatori del Museo e altri residenti della zona di Mezzana, da oltre un anno mi hanno presentato il problema del bar/bistrot del Museo Pecci: è quasi sempre chiuso e al buio, per questo ho deciso di vederci più chiaro”.
Partendo da queste segnalazioni il consigliere leghista Marco Curcio ha appurato che “la questione si trascina da quasi cinque anni: è in corso un confronto tra il gestore del bar e il Consiglio di Amministrazione del Pecci per risolvere il problema. Da amministratore pubblico mi preoccupa quel debito di circa 150mila euro che si trascina di anno in anno e ogni anno va sempre peggio, già da prima del Covid”. “Quello del bar del Pecci è un calice amaro: tra il Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Centro Pecci e la società che da alcuni anni ha in gestione il bar/bistrot al piano terra è in corso una lunga discussione – se così vogliamo chiamarla – che ormai ha imboccato le vie legali. La questione però – afferma Curcio – è che il Pecci è una partecipata del Comune e il bar deve essere un servizio disponibile per i visitatori: il problema va risolto una volta per tutte, con il Comune che non può cadere dalle nuvole dato che ogni anno mette nel Pecci cifre molto importanti”. Curcio ha presentato una interrogazione per far luce sulla questione, mentre Spada chiederà che della faccenda si occupi al più presto la Commissione Controllo e Garanzia di cui è commissario. Il cda del museo per il momento ha preferito non replicare.
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