La procura di Firenze ha chiuso le indagini a carico del 23enne di Montemurlo arrestato dalla polizia lo scorso giugno con l’accusa di essere a capo di una setta e di aver costretto i suoi adepti a subire atti sessuali. Le accuse contestate sono quelle di riduzione in schiavitù, violenza sessuale e pornografia minorile. Secondo la procura, nel giro di un anno il giovane, difeso nel procedimento dell’avvocato Sigfrido Fenyes, avrebbe creato una vera setta usata per infliggere abusi sessuali ad almeno 13 giovani, tra cui anche due minorenni. Per gli investigatori della mobile e dello Sco, avrebbe persuaso gli adepti di averli scelti per salvare il mondo. Per convincerli della sua sedicente superiorità e porli in uno stato di soggezione psicologica al fine di abusarne, avrebbe anche elaborato un rituale di resurrezione, inscenando uno strangolamento da parte di un sodale, al termine del quale si rialzava da terra fingendo di rimettersi a posto il collo.