In partenza sabato 30 gennaio la stagione dei saldi invernali 2021. Un appuntamento diverso dagli anni precedenti, sia per la data di avvio – solitamente coincidente in Toscana con il primo sabato del mese – sia per la straordinarietà del contesto economico che il Paese si trova a vivere.
“Se nelle prossime settimane per la Toscana sarà confermata la zona gialla, le vendite di fine stagione saranno senza dubbio un’occasione per le nostre attività, non solo dal punto vista degli acquisti – afferma Federmoda-Confcommercio, la federazione in rappresentanza delle aziende della moda della provincia di Prato. La consueta funzione di richiamo svolta dai saldi, infatti, alimenterebbe il clima di fiducia e sicurezza nei consumatori che, dopo mesi di restrizioni, hanno voglia di tornare nei negozi. Certo, non ci facciamo illusioni: è impossibile recuperare quanto perso finora. In Toscana solo novembre e dicembre, che solitamente rappresentano uno dei periodi commercialmente più importanti dell’anno, hanno segnato un grave calo nelle vendite che si va a sommare alle precedenti chiusure della primavera. Inoltre la mancanza di occasioni sociali, lo smart working e il minor reddito delle famiglie ha dato una brusca frenata agli acquisti di abbigliamento e calzature anche durante i periodi di zona gialla. Per questo l’azione di posticipare l’inizio dei saldi di fine stagione – più volte richiesta fin dagli anni passati da Federazione Moda Italia – è stata più che mai essenziale in questa fase: non si tratta solo di ridare stagionalità ai capi per riqualificare l’intero processo di acquisto, è una vera e propria boccata di ossigeno per le attività. Purtroppo a vanificare in parte l’effetto della partenza posticipata, sono state le vendite promozionali liberalizzate dall’inizio del mese che non hanno fatto che creare confusione nei clienti.
Certo è che, fin dal primo weekend, sarà possibile trovare percentuali di sconto alte nei negozi di Prato che partiranno per lo più dal 50%. Ciò che le nostre imprese vogliono scongiurare è il rischio di rimanere con i magazzini pieni com’è accaduto in primavera. Per questo motivo chiediamo al Governo di prevedere un credito d’imposta per le rimanenze invendute anche per l’inverno 2020-2021, altrimenti i negozianti non potranno procedere con nuovi ordini mettendo in crisi la filiera dalla moda. E se vogliamo mettere in sicurezza la tenuta delle nostre attività, è necessario introdurre indennizzi per coprire i mancati incassi di fronte a futuri periodi di chiusura. I saldi possono ridare uno slancio positivo al settore ma non sono la risposta alla crisi che il settore sta vivendo. Per questo vogliamo essere ascoltati dal Governo: serve un piano per costruire la ripartenza dell’intera filiera”.
Un’altra questione metta sul tavolo è quella della spietata concorrenza del commercio online, come sottolineato da Massimo Bettazzi, presidente del settore moda di Confesercenti Prato: “Nel frattempo le vendite online continuano a crescere implementando un tipo di commercio che vede i grandi gruppi dell’e-commerce continuare a pagare cifre irrisorie di imposizione fiscale”.