17 Dicembre 2020

Polo dell’innovazione all’Ex Banci, da Confindustria arriva il sì all’appello del Comune: “Opportunità per il distretto”


“Dare nuova vita al polo ex Banci sarebbe importante ai fini della riqualificazione urbanistica di un’area di pregio per la sua posizione strategica rispetto alla città di Prato e alle vie di comunicazione”. Si esprime così Confindustria Toscana Nord, dopo l’invito del Comune al mondo imprenditoriale affinchè giunga un contributo di idee per definire il futuro dell’area (leggi l’articolo). Nel nuovo piano operativo, agli attuali 22mila metri quadrati dello storico edificio industriale, ne sono stati aggiunti altri 12mila, per un totale di 34mila metri quadrati destinati al direzionale e ai servizi.
Il sindaco Biffoni e l’assessore Barberis intendono consentire l’insediamento di un polo di innovazione “a servizio della transizione digitale, ambientale e circolare del distretto tessile e dei distretti industriali toscani, insediamento di servizi pubblici e privati, polo capace di attrarre investimenti in una città avanzata per cablaggio e sviluppi delle nuove tecnologie”.

Confindustria guarda con favore ad un’ipotesi di questo genere, “che creerebbe oltretutto occasioni di lavoro per le imprese edili, sperabilmente del territorio”. “Positiva – prosegue la nota degli industriali – l’idea di una finalizzazione orientata all’innovazione e alla sostenibilità ambientale, temi cruciali per il futuro non solo di Prato ma dell’intera Toscana, che dalle dichiarazioni dell’amministrazione comunale appare essere, appropriatamente, l’orizzonte di riferimento ampio cui guardare. Il rilancio di un luogo identitario come l’ex Banci avrebbe anche la funzione di amplificare dal punto di vista comunicativo il profilo di eccellenza nella sostenibilità e nell’innovazione di cui il distretto si fregia e che intende potenziare”.

“E’ fondamentale comunque – prosegue Confindustria Toscana Nord – che ogni eventuale iniziativa trovi riscontri effettivi nelle necessità vive e vere di imprese produttive e di servizio e degli altri potenziali portatori di interesse come soggetti preposti alla ricerca, all’innovazione e allo sviluppo di tecnologie e progettualità per la sostenibilità. Confindustria Toscana Nord si dichiara disponibile a partecipare a gruppi di lavoro appositamente dedicati a questa importante opportunità di sviluppo del distretto; da parte nostra vi sarà un atteggiamento costruttivo ma anche la massima franchezza qualora si dovessero rilevare, al termine delle riflessioni da effettuare, difficoltà nell’individuazione di percorsi attendibili per finalizzazione e fattibilità, così da non ripetere esperienze negative del passato”. E qui il riferimento, piuttosto chiaro, è al Creaf, il centro di ricerca e alta formazione del tessile, voluto dalla Provincia e dai comuni pratesi e mai decollato nonostante gli oltre 20 milioni di euro di soldi pubblici spesi tra il 2005 e il 2016.