Fine anno, Biffoni: “Il distretto pratese riceverà soldi se saprà fare progetti” VIDEO
“I soldi arriveranno se ci saranno progetti validi, qualificanti, capaci di parlare di quegli argomenti che sono oggetto del Recovery fund, cioè innovazione tecnologica ed economia circolare, dove noi siamo capaci di dare risposte”. Il sindaco del comune di Prato Matteo Biffoni chiude il 2020 con una sollecitazione forte al nostro distretto, alla vigilia di un anno che si spera sia quello della ripresa e alla chiusura di uno che ha visto spegnere le macchine nelle aziende e mettere sulla carta 15 milioni di euro per un distretto industriale – quello di Biella – e un “impegno” da parte del Governo per il distretto di Prato.
Biffoni guarda all’anno che si sta per chiudere con una punta di orgoglio verso la sua città, “vista più che in bilico a febbraio, venivano i giornalisti a chiederci come stavamo, ma la comunità cinese si è comportata bene, tutti si sono comportati bene, soprattutto nella prima fase, e anche le sanzioni, in rapporto al numero dei controlli, sono state poche”. Se la campagna vaccinale aiuterà ad uscire dal tunnel (“Appena avrò la possibilità, mi precipiterò a prenotare un vaccino!”, dice il sindaco), a preoccupare il primo cittadino è proprio la tenuta dell’economia locale: “Spero di sbagliarmi, ma credo che dal punto di vista economico il peggio deve ancora venire. I negozi sono stati chiusi, e lo sono in Europa e negli Stati Uniti, mercati di riferimento del nostro distretto. Del resto, non ci sono nemmeno tante occasioni per fare acquisti, niente eventi, niente cerimonie. Il rischio che le pezze rimangano nei magazzini delle nostre aziende è alto”. Di fronte alla richieste delle categorie commerciali maggiormente penalizzate anche in questa seconda ondata Covid di un maggiore impegno da parte dell’amministrazione locale, per esempio, nel ridurre o abbattere la Tari per i mesi di chiusura, Biffoni è realista: “Siamo disponibili, ma dobbiamo fare i conti. L’anno finanziario del Comune si deve ancora chiudere e dobbiamo capire se abbiamo le risorse per fare questo nuovo sforzo. Nel primo lockdown abbiamo tolto la parte variabile della tassa per tutti i codici Ateco rimasti chiusi: sono quasi 3 milioni di risorse pubbliche impiegate su questo tema”.
E poi le grandi opere: “Il 2021 potrebbe essere l’anno definitivo del Sottopasso del Soccorso – dice Biffoni -. Il Consiglio superiore dei Lavori pubblici ha confermato la validità del progetto e soprattutto il finanziamento da 40 milioni di euro. Proprio ieri i tecnici di Anas mi hanno scritto che hanno ripreso il progetto in mano per integrarlo con le osservazioni del Consiglio superiore, in vista dell’avvio del procedimento di VIA. Dopo la VIA c’è il progetto esecutivo e poi finalmente dovrebbe chiudersi questo lungo percorso preparatorio del Sottopasso”.