28 Dicembre 2020

Dopo il “caso-Biella”, approvati due ordini del giorno che impegnano il governo a dare sostegno al tessile pratese


Accolto ieri alla Camera l’ordine del giorno che impegna il governo “a valutare l’opportunità, già dai prossimi provvedimenti di sostegno e di rilancio economico, di intervenire a sostegno del distretto tessile pratese come degli altri distretti del tessile”.
L’ordine del giorno, presentato dal Pd (prima firmataria la presidente commissione attività produttive Martina Nardi) e sottoscritto anche dal deputato di Cambiamo Giorgio Silli, è la “pezza” messa dopo le polemiche suscitate in città dall’emendamento, promosso dal deputato piemontese di Forza Italia Roberto Pella, che inseriva nella manovra un finanziamento di 15 milioni di euro, in tre anni, per l’Unione industriale di Biella a tutela della filiera e della ricerca e sviluppo nel tessile (leggi l’articolo).

L’assenza di analoghi finanziamenti per il distretto pratese aveva portato Confartigianato Prato e Cna Toscana Centro a definire la vicenda “uno smacco per la città, per le imprese, la politica e le istituzioni pratesi” (leggi l’articolo).
Nei giorni successivi, il sindaco Biffoni aveva parlato con il ministro Gualtieri ottenendo l’impegno ad un incontro per valutare gli interventi necessari per il distretto, in grossa difficoltà a causa delle conseguenze della crisi da coronavirus.

Alla vigilia di Natale era giunta la notizia del finanziamento di 2,7 milioni da parte del Cipe per il progetto Prisma, presentato dal Comune con Pin, Università di Firenze, Tecnotessile, Cnr, Startup Italia, Sviluppo Toscana ed Estracom per l’innovazione a favore del distretto tessile-moda (leggi l’articolo).
Ieri, come detto, l’approvazione alla Camera dell’ordine del giorno che impegna il governo a sostenere il nostro distretto tessile: “Ottima notizia per Prato – dichiara l’assessore allo Sviluppo economico Benedetta Squittieri -; è solo il primo passo di un lavoro che stiamo portando avanti con il Governo e con il Ministro Gualtieri che già nelle prossime settimane incontrerà il Distretto”.
La preoccupazione più importante riguarda la perdita dei  posti di lavoro e la tenuta dell’intera filiera. “È necessario lavorare su due fronti: da una parte sul superamento della crisi post Covid con misure ad hoc, dall’altra sulla prospettiva e sugli investimenti necessari al distretto per reggere la sfida della competitività globale – sottolinea Squittieri -. In questo senso il nostro impegno fra gli altri su innovazione, 5G, blockchain da applicare alla filiera del manifatturiero tessile. Serve che tutti facciano la propria parte non servono solo richiami e grida di dolore ma impegno e azioni concrete”.

Anche il deputato di Cambiamo Giorgio Silli, in una lettera aperta alla città scritta nel giorno di Natale, invita a non farsi prendere la mano dalla “sindrome di Cenerentola” e a riconoscere “quanto di buono invece è stato fatto, piaccia o non piaccia, da tutta questa classe dirigente; magari in modo poco coordinato ma abbiamo tutti portato a casa dei risultati per il distretto : le categorie economiche, gli industriali, gli artigiani, i sindacati, il sindaco, i parlamentari, la politica locale, gli ordini professionali. 5 miseri milioni a Biella, annui, per 3 anni hanno fatto emergere in maniera chiarissima quanto la nostra cità, il nostro distretto sia grande, quanto la nostra classe dirigente sia preparata, ma quanto siamo ammalati della sindrome della Cenerentola.
Abbiamo ottenuto tanto in questi anni — prosegue Silli – abbiamo disegnato degli obiettivi da raggiungere, abbiamo creato i presupposti affincè le aziende pratesi, fra le altre, possano richiedere ed ottenere fondi per lo sviluppo, la ricerca, l’economia circolare, per abbattere l’obsolescenza dei magazzini e molto altro”.

Sempre ieri alla Camera, è passato un altro ordine del giorno: quello della deputata di Forza Italia Erica Mazzetti, che “impegna il Governo a prevedere risorse a sostegno della filiera dell’economia circolare dell’industria tessile composta da micro e piccole imprese”.
“Con questo un piccolo passo per tamponare la situazione emergenziale ad oggi è stato fatto ma non è quanto necessità al distretto per guardare al futuro – afferma Mazzetti -. Oltre alla volontà politica è fondamentale avere le idee chiare e concrete; da una sintesi fra le categorie economiche e le istituzioni occorre presentare un progetto al governo che dia la linea per il futuro del distretto, che è fatto di alte qualità forse non sempre gestite in modo strutturale.”