Un uomo di 38 anni, indagato per atti persecutori aggravati nei confronti della moglie, ha subito il divieto di avvicinamento alla donna e all’abitazione familiare. Il provvedimento, chiesto dalla Procura e disposto dal giudice per le indagini preliminari, è stato notificato dalla sezione di pg della polizia municipale, che ha ricostruito il quadro delle vessazioni.
Gli atti persecutori sono iniziati la scorsa estate, quando dopo alcuni anni di matrimonio, la coppia ha attraversato un periodo di forti liti e tensioni, a seguito delle quali l’uomo ha lasciato la casa familiare. Secondo la versione della moglie, la gelosia di lui avrebbe contribuito a far degenerare la situazione. Dal giorno stesso della separazione, l’uomo avrebbe iniziato a tempestare la vittima con messaggi scritti e vocali al telefono, chiamate e videochiamate WhatsApp fino a 300 al giorno.
Dopo qualche giorno è iniziato un periodo di relativa calma, ma ad ottobre l’indagato ha ripreso a contattare in maniera ossessiva la moglie, facendosi più minaccioso ed aggressivo, arrivando ad appostarsi nei pressi dell’abitazione e a controllare i movimenti della donna. La vittima, già esasperata ed intimidita dal clima di tensione, ha denunciato anche alcuni danneggiamenti all’ingresso di casa e l’interruzione dolosa della corrente elettrica.
La sezione di polizia giudiziaria della municipale di Prato ha effettuato le indagini del caso trasmettendo un’informativa al sostituto procuratore Valentina Cosci, che ha chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare, notificata ieri al 38enne.